Marzano difende decreto salva-compagnie
Rc Auto, il governo è stato costretto a intervenire nella questione tariffe perchè i premi erano oggettivamente troppo alti. Lo sostiene il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano. Che però rifiuta la qualifica del decreto incriminato dai consumatori come "salva-compagnie".
Marzano dice infatti: "Quella definizione attribuita al provvedimento è esagerata. Ma se pure fosse così? Si sarebbe preferito non salvare le compagnie e i loro 41mila addetti, ai quali vanno aggiunte circa 200mila persone come dipendenti indiretti?". Senza l'intervento del governo, secondo i calcoli presentati dallo stesso Marzano, il costo minimo dei giudizi sarebbe arrivato a circa nove miliardi e 700 milioni di euro, pari al 20% dei premi riscossi dalle 17 compagnie interessate dalla sentenza dell'Antitrust nel quinquennio 1995-2000. E "questi oneri aggiuntivi" ha osservato "si sarebbero tradotti in aumenti dei premi o in serie difficoltà per le imprese". Insomma, secondo il ministro si è scelto il male minore, preferendo salvare dei posti di lavoro piuttosto che agevolare la via dei maxirimborsi.
Marzano aggiunge: "Il livello esagerato delle tariffe sarebbe peggiorato ulteriormente se non avessimo corretto quella anomalia tipicamente italiana dei giudici di pace che decidono secondo equità e non secondo diritto: nonostante i giudizi fossero di massa". Un provvedimento che, secondo il ministro, consente "di vedersi riconosciuto il diritto che si ritiene violato con un intervento giurisdizionale frutto di una valutazione secondo legittimità e non secondo equità". Insomma, una difesa a tutto campo del contestatissimo decreto, che secondo Marzano ha evitato il deteriorarsi di una situazione già difficile.