LA LETTERA

Rcs, Della Valle scrive al Colle

"Trovare cordata imprenditori italiani"

08 Lug 2013 - 23:04
 © Ap/Lapresse

© Ap/Lapresse

Diego Della Valle scrive al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla Rcs e sul destino del gruppo editoriale. "Presidente Napolitano, abbiamo bisogno di sentire la Sua voce", inizia così la lettera dell'imprenditore. "La situazione per me auspicabile, non essendoci editori puri disponibili, sarebbe quella di trovare un gruppo di investitori italiani che abbiano come obiettivo quello di far tornare la società competitiva".

"Nessuna disputa o competizione personale con alcuno; è mia ferma convinzione che in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni, e nel caso specifico del gruppo Rizzoli, bisogna evitare che chiunque tenti di prenderne il controllo per poterlo poi utilizzare come strumento di pressione". Diego Della Valle espone i suoi timori al presidente Napolitano e propone la sua soluzione.

"La situazione per me auspicabile, non essendoci editori puri disponibili, sarebbe quella di trovare un gruppo di investitori privati, liberi, italiani che abbiano come unico obiettivo quello di far tornare la società competitiva" e gli attuali soci forti dovrebbero a quel punto, per rendere questo scenario possibile, fare un passo indietro. "Mi sono rivolto a Lei - scrive Della Valle - perché, per ottenere tutto questo, considerando l'attuale indisponibilità di alcuni dei protagonisti a seguire questo percorso, c'è bisogno di una voce forte al di sopra delle parti e della massima autorevolezza che lo richieda nell'interesse di un processo indispensabile di modernizzazione del Paese".

"Signor Presidente, l'esito di questa questione non riguarda soltanto il gruppo RCS ma sarà interpretato da molti italiani come un segnale forte per capire se veramente si vuole che il Paese cambi, si modernizzi e migliori, o se invece lo si vuole lasciare a chi ha contribuito fortemente a portarlo nelle precarie condizioni in cui si trova", prosegue.

"Ora è il momento di dimostrare che chi guida il Paese non ha più sudditanze verso nessuno e che si concentrerà invece nel sostenere sempre di più chi è orgoglioso di essere italiano e vive ora momenti molto difficili e spesso drammatici. Vedere inoltre in questa occasione il totale silenzio della politica vecchia e nuova è un fatto inspiegabile e molto preoccupante per la democrazia e mi ha convinto, ancora di più, a rivolgermi a Lei e all'autorevolezza che la sua persona e il suo ruolo rappresentano", conclude.