"PER IL RILANCIO"

Confindustria: "Contro la crisi serve un patto"

Il presidente di Piccola Industria lancia un appello alle parti sociali chiedendo un impegno "tra tutti gli attori per ricostruire l'Italia". Passera: "Non serve una nuova manovra"

12 Apr 2013 - 22:49
 © Ap/Lapresse

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Vista la perdurante crisi economica, Confindustria ha rivolto un appello alle parti sociali, chiedendo di "stringere un patto dei produttori, tra tutti gli attori della fabbrica, per ricostruire l'Italia". Solo così, ha detto da Torino il presidente della Piccola Industria, Vincenzo Boccia, sarà possibile "una nuova rivoluzione industriale". Rivolgendosi ai sindacati, Boccia ha affermato: "Occorre un'assunzione di responsabilità da parte di tutti".

"Possiamo fare tanto, ma da soli non ce la faremo", ha detto Boccia alla platea di imprenditori del convegno di Torino, l'appuntamento Biennale della Piccola Industria. "Dobbiamo salvare il Paese, occorre una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori in gioco". Serve "una agenda della competitività italiana e europea". E, sottolinea il leader della Piccola Industria, un patto dei produttori è "un dovere ed una responsabilità", nel momento "più difficile della storia della nostra Repubblica".

Il patto deve "basare le sue fondamenta sulle corresponsabilità di tutti per la convergenza e la competitività, per essere un Paese che vive di confronto e non muore di conflitto". Le parti sociali, Confindustria e sindacati, "sono chiamate a un ruolo di grande responsabilità, consapevoli dell'emergenza e della necessità di dare un colpo di reni, di reagire immediatamente e recuperare quello spirito di comunità che abbiamo perso".

Bisogna lavorare "insieme per salvare le fabbriche e il Paese, insieme per tornare a quello spirito del dopoguerra che porti a passare dagli interessi alle esigenze del Paese, che ci guidi insieme a scrivere una agenda della competitività consapevoli della certezza che una nazione senza fabbriche è una nazione senza lavoratori e senza imprenditori". E "se riusciremo a farlo insieme - conclude Boccia - allora potremmo con più forza chiedere alla politica di fare altrettanto".

Passera: "Conti in equilibrio, non serve una nuova manovra"
''I conti sono strutturalmente in equilibrio''. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha risposto alla domanda se sia necessaria una nuova manovra. "Il Def - ha detto il ministro parlando con i giornalisti a margine del convegno di Piccola Industria di Confindustria - è la sintesi di tutte le leggi che il Parlamento ha approvato, contiene gli effetti di tutte le decisioni prese e in corso di realizzazione. Applicando alla lettera quello che è stato deciso i conti sono strutturalmente in equilibrio e rispettano gli obiettivi europei. La politica può fare cose diverse, apportare cambiamenti. Se questo dovesse comportare spese in eccesso o minori entrate dovrebbero essere adottate altre misure".

Grilli: "Bilancio in pareggio" - Anche Grilli ha ribadito lo stesso concetto di Passera. "Non serve una nuova manovra perché abbiamo un bilancio in pareggio, se il governo individua altre priorità dovrà trovare la copertura", ha detto il ministro dell'Economia. "L'Italia è sempre stata impegnata nella lotta all'evasione fiscale ed è convinta che trasparenza e scambio automatico di informazioni sono il maggior strumento per contrastarla", ha spiegato Grilli in una conferenza stampa congiunta con i ministri degli altri cinque Paesi che hanno deciso di andare avanti sulla lotta all'evasione cioè Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Polonia.

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