TASSE E SALASSI

Imu, ecco i rincari per chi affitta

Si segnalano aumenti fino al 207% rispetto alla vecchia Ici

04 Nov 2012 - 08:22
 © Ansa

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E' un vero e proprio salasso quello che attende i proprietari di appartamenti affitatti con contratti "liberi". Rispetto alla vecchia Ici gli aumenti di imposta sono fino al 207% per Milano e del 142% per Roma, Torino, Firenze e Genova. Ma in alcuni capoluoghi anche con i contratti "calmierati" saranno dolori. A Roma, Napoli e Perugia, ad esempio, dove per la seconda rata si applicherà l’aliquota massima del 10,6 per mille, l’aggravio complessivo dell’Imu rispetto all’Ici sarà rispettivamente del 269%, del 143% e del 142%.

Sui contratti concordati è in corso un tentativo di riportare l’aliquota per legge al 3,8 per mille, cioè alla metà di quella base. La proposta è stata avanzata in sede di discussione della legge di Stabilità dai rappresentanti dell’Udc. Ma c’è un’altra richiesta che viene da Confedilizia, ovvero quella di ricondurre la quota di canone detraibile ai fini Irpef almeno al 15% rispetto all’attuale 5%.

Ci sono però città in cui la seconda rata costerà di meno: è il caso di Milano, Trieste e Torino, dove l’aliquota scelta dal Comune è inferiore a quella base del 7,6 per mille: per le prime due si colloca al 6,5 per mille, per l’ultima a 5,75. In alcune città verrà manterranno invariata l’aliquota base del 7,6 per mille, come Ancona, Aosta, Bologna, Firenze, Genova e Venezia. In quest’ultima città si passerà da un esborso complessivo di soli 40 euro per l’Ici a un’Imu totale da 972 euro, con una maggiorazione record del 2.330%.

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