RILANCIO IN TUTTI GLI STABILIMENTI

Fiat riprende a investire in ItaliaMarchionne annuncia il rilancio ai sindacati

A Mirafiori, oltre all'Alfa Mito, verrà prodotta una famiglia di vetture di alta gamma destinate ai mercati europei ed internazionali. A Melfi verranno prodotti i suv e a Cassino nuovi modelli anche per l'export.

30 Ott 2012 - 22:21
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La Fiat ha annunciato ai sindacati che gli investimenti in Italia riprenderanno coinvolgendo tutti gli stabilimenti. Lo ha detto l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, nel corso dell'incontro con le organizzazioni dei lavoratori. A Mirafiori, oltre all'Alfa Mito, verrà prodotta una famiglia di vetture di alta gamma destinate ai mercati europei ed internazionali. A Melfi verranno prodotti i suv e a Cassino nuovi modelli anche per l'export.

Marchionne ha annunciato anche che il Lingotto manterrà inalterata la capacità produttiva in Italia, senza operare tagli strutturali del personale "ferma restando - specifica però la casa torinese - la disponibilità degli strumenti di sostegno al reddito, come previsti dalla legge".

Sottolineando che la scelta è "particolarmente impegnativa soprattutto nell'attuale contesto economico", la Fiat ha rilevato che è necessaria "la piena e condivisa implementazione di quelle condizioni di competitività concordate con i sindacati che hanno firmato il contratto collettivo di gruppo. Per questo è necessario che chi ha condiviso questo progetto lo difenda attivamente nei confronti di alcune minoranze determinate ad impedirne il successo contro gli interessi del Paese e soprattutto degli stessi lavoratori".

Il primo investimento partirà direttamente in questi giorni, e secondo quanto riferito dal segretario della Uil, Luigi Angeletti, sarà destinato allo stabilimenti di Melfi. "Entro il 2015 - ha poi spiegato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - tutti gli stabilimenti Fiat saranno saturati con l'impiego di tutti gli attuali dipendenti in Italia. Il fatto che nessuna fabbrica in Italia chiuda, mentre Ford e Peugeot hanno annunciato lo stop di stabilimenti, è di grande rilievo".

La Fiat, nella nota diffusa dopo l'incontro, ha quindi chiesto che "le parti che hanno condiviso questo progetto lo difendano attivamente nei confronti di alcune minoranze, determinate ad impedirne il successo contro gli interessi del Paese e soprattutto degli stessi lavoratori".

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