Dopo lo strappo del 2011 e l'uscita dal sistema confindustriale, l'amministratore delegato di Fiat non esclude un ritorno ma solo a condizione che alla guida ci sia il presidente della Brembo
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Sergio Marchionne, ad di Fiat, esplicita la propria bocciatura della gestione Marcegaglia di Confindustria, e sposa il programma di rinnovamento sul quale Alberto Bombassei, presidente Brembo, ha basato la sua candidatura alla presidenza. Così, dopo l'uscita dall'associazione nel 2011, Marchionne spiega che Fiat si riconosce "in questo processo di rinnovamento che, se dovesse essere completato, porrebbe le basi per un rientro" in Confindustria.
Per Sergio Marchionne "il modo di operare che Confindustria ha attuato fino ad oggi non basta più": Alberto Bombassei, dice il numero uno della casa torinese, "è un uomo aperto al dialogo, all'innovazione e al cambiamento" e "queste sue doti sarebbero molto utili a Confindustria che dovrà essere profondamente rinnovata per partecipare da protagonista alla modernizzazione del nostro Paese, in linea con le riforme che il Governo Monti sta portando avanti".
Parole che "stupiscono", commenta il presidente dei giovani imprenditori Jacopo Morelli: "Confindustria ha le porte sempre aperte per chi vuole entrare o chi pensa di rientrare, ma deve esistere il concetto della pari dignità tra imprese e imprese, indipendentemente dal nome del futuro presidente".