Il presidente Luigi Giampaolino: "Il Taglio alla spesa sociale colpirebbe i ceti deboli e avrebbe effetti negativi sull'economia"
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La riforma fiscale non ha una copertura adeguata secondo la Corte dei Conti. Bisogna tassare beni "personali e reali" evitando i tagli lineari alle agevolazioni che "sarebbero recessivi". Il presidente della Corte Luigi Giampaolino ha espresso le perplessità sulla misura alla commissione Finanza della Camera, dicendo che il taglio della spesa sociale esposto nel ddl delega "colpirebbe i ceti deboli e avrebbe effetti negativi sull'economia".
Preoccupano incertezze e crescita asfittica
Il presidente dei giudici contabili, Luigi Giampaolino, davanti alle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera in audizione sulla riforma fiscale e assistenziale, ha detto che le "forti incertezze" che dominano la situazione economica e il "perdurare di asfittici ritmi di crescita" preoccupano la Corte dei Conti. Tali forti incertezze in cui si colloca il disegno di legge delega "rischiano di aggravare gli squilibri di finanza pubblica" e sono legate anche "ai crescenti vincoli derivanti dall'impennata del debito pubblico". Giampaolino ha aggiunto che a rafforzare questa necessità c'è anche "la consapevolezza che la strada di una riduzione della spesa sociale risulta difficile e rischia di produrre effetti non diversi da quelli derivanti da un prelievo eccessivo e distorto".
Ddl superato
Nell'audizione, il presidente della Corte nei Conti ha affermato che il disegno di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale, presentato a luglio, è ormai superato: "Nel complessivo disegno redistributivo, risulta ormai spiazzato dagli eventi, che hanno riportato in primo piano le esigenze di rigore".
Riforma fisco impraticabile senza coperture
E ha aggiunto che una riforma del fisco è impraticabile senza coperture. "Le incertezze investono la praticabilità di una riforma complessiva del sistema di prelievo in assenza di una concreta identificazione dei necessari mezzi di copertura".