economie zoppicanti

Allarme dell'Fmi: rischio recessione globale

"Italia è sulla strada giusta nel risanamento conti. Ma deve tornare a crescere"

05 Ott 2011 - 12:09
 © Ansa

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Il mondo potrebbe andare incontro a una recessione globale nel 2012. La pessimistica ipotesi viene dal Fondo monetario internazionale che, pur contando su una crescita modesta il prossimo anno, sottolinea che non si può escludere un arretramento dell'economia a livello planetario. L'allarme è stato lanciato dal direttore del braccio europeo dell'Fmi Antonio Borges, mentre presentava il rapporto sulla situazione economica europea.

Gli esperti del Fondo aggiungono poi che l'Italia e la Spagna frenano la già debole ripresa dell'Eurozona e, a proposito delle prospettive economiche europee, evidenziano che deve essere ancora trovata "una soluzione ai problemi del debito sovrano in Europa".

Italia nella giusta direzione, ma cresce poco
L'Italia sta andando nella "giusta direzione" sulla correzione dei conti pubblici e il "problema fondamentale del Paese è la scarsa crescita. Oggi non cresce affatto", ha indicato ancora Borges durante la presentazione dell'outlook sull'Europa.

Secondo Borges il caso italiano "è molto interessante perché in passato c'erano governi che duravano molto poco eppure l'economia cresceva". E' vero che l'Italia "ha un debito molto alto, ma non dobbiamo dimenticare che l'avanzo primario è superiore anche a quello della Germania". L'Italia "sta praticando una politica di aggiustamento" notevole, ha preso delle decisioni velocemente "ma non cresce" e questo fa la differenza. Sarebbe necessario "che la stessa determinazione dimostrata sui conti pubblici l'Italia la applichi sulla crescita economica".

"Prioritario il ritorno della fiducia"
"E' assolutamente importante che si ristabilisca la fiducia in Italia e Spagna e si riportino gli investitori su questi mercati", ha sottolineato ancora Antonio Borges, aggiungendo che questo "potrebbe richiedere un coinvolgimento del settore pubblico. Come voi sapete l'Efsf (la nuova versione del fondo europeo salvastati in via di ratifica fra gli Stati Ue, ndr) potrà essere utilizzato in una maniera mirata per ristabilire la fiducia".

"Alla Grecia non servono soldi subito"
Borges ha infine spiegato che non c'è urgenza di dare soldi alla Grecia, non ne ha bisogno ora e "abbiamo tutto il tempo per fare le nostre valutazioni sulle misure che ha preso prima di dare il via libera alla sesta tranche di aiuti".

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