l'addio

Fiat via da Confindustria a gennaioMarcegaglia: "Motivazioni non reggono"

Lettera di Marchionne alla Marcegaglia: per noi libertà d'azione. La leader confindustriale: "Le motivazioni di Marchionne non stanno in piedi"

03 Ott 2011 - 18:13
 © LaPresse

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Fiat Spa e Fiat industrial usciranno da Confindustria a partire dal 1° gennaio 2012. Lo ha comunicato l'a.d. dell'azienda, Sergio Marchionne, in una lettera inviata il 30 settembre a Emma Marcegaglia, presidente dell'associazione degli industriali. Marchionne ha poi fatto sapere che la Fiat produrrà a Mirafiori un suv a marchio jeep: l'installazione degli impianti produttivi inizierà nel 2012, il primo prodotto dalla seconda metà 2013.

"Cara Emma - scrive Marchionne - negli ultimi mesi, dopo anni di immobilismo, nel nostro Paese sono state prese due importanti decisioni con l'obiettivo di creare le condizioni per il rilancio del sistema economico. Mi riferisco all'accordo interconfederale del 28 giugno, di cui Confindustria e' stata promotrice, ma soprattutto all'approvazione da parte del Parlamento dell'Articolo 8 che prevede importanti strumenti di flessibilità oltre all'estensione della validità dell'accordo interconfederale ad intese raggiunte prima del 28 giugno".

"La Fiat -
prosegue Marchionne - fin dal primo momento ha dichiarato a Governo, Confindustria e organizzazioni sindacali il pieno apprezzamento per i due provvedimenti che avrebbero risolto molti punti nodali nei rapporti sindacali garantendo le certezze necessarie per lo sviluppo economico del nostro Paese. Questo nuovo quadro di riferimento, in un momento di particolare difficoltà dell'economia mondiale, avrebbe permesso a tutte le imprese italiane di affrontare la competizione internazionale in condizioni meno sfavorevoli rispetto a quelle dei concorrenti.

Ma con la firma dell'accordo interconfederale del 21 settembre è iniziato un acceso dibattito che, con prese di posizione contraddittorie e addirittura con dichiarazioni di volontà di evitare l'applicazione degli accordi nella prassi quotidiana, ha fortemente ridimensionato le aspettative sull'efficacia dell'Articolo 8. Si rischia quindi di snaturare l'impianto previsto dalla nuova legge e di limitare fortemente la flessibilità gestionale".

L'a.d. del gruppo ricorda che "Fiat è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti in 30 paesi" e "non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato". "Per queste ragioni - spiega Marchionne - che non sono politiche e che non hanno nessun collegamento con i nostri futuri piani di investimento, ti confermo che, come preannunciato nella lettera del 30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012.

Stiamo valutando la possibilità di collaborare, in forme da concordare, con alcune organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l'Unione Industriale di Torino. Da parte nostra, utilizzeremo la libertà di azione applicando in modo rigoroso le nuove disposizioni legislative. I rapporti con i nostri dipendenti e con le Organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco".

"E' una decisione importante, che abbiamo valutato con grande serietà e attenzione, alla quale non possiamo sottrarci -
conclude Marchionne - perché non intendiamo rinunciare a essere protagonisti nello sviluppo industriale del nostro Paese".

Marcegaglia: "Motivazioni Marchionne non stanno in piedi"
La risposta della presidente di Confindustria non si fa attendere: "Pur rispettando la decisione perché Confindustria è una libera associazione di imprese, non condividiamo le motivazioni di Marchionne" afferma dall'assemblea dell'Unione industriali di Bergamo. "Marchionne dice che la sottoscrizione dell'accordo interconfederale del 28 giugno avrebbe depotenziato l'art. 8 ma questo non è vero". "Abbiamo ricevuto - prosegue  Marcegaglia - il parere dei tre giuslavoristi italiani importanti, vale a dire Ichino, Maresca e Della Aringa "che dicono esattamente il contrario e cioè che la sottoscrizione definitiva del 28 giugno non mina minimamente la portata e l'efficacia dell'art. 8, anzi in un certo senso lo rafforza e quindi questo tipo di motivazioni non stanno in piedi dal punto di vista tecnico".

Confindustria: non condividiamo la decisione dei Fiat
"Confindustria è un'associazione volontaria di liberi imprenditori. Prendiamo atto delle decisioni della Fiat pur non condividendone le ragioni, anche sotto il profilo tecnico-giuridico". Così il comitato di presidenza di Viale dell'Astronomia commenta l'annunciata uscita della Fiat dall'associazione a partire dal primo gennaio 2012.

Nuovo motore Alfa
La Fiat produrrà all'inizio del 2013, nello stabilimento di Pratola Serra (Avellino), un nuovo motore benzina turbo a iniezione diretta per l'Alfa Romeo.

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