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ArcelorMittal deposita il recesso del contratto | Di Maio: "Rispetti gli impegni presi, non accettiamo ricatti"

Dal ministro Patuanelli la proposta di una norma ad hoc con scadenza temporale e agganciata a un programma di decarbonizzazione

ArcelorMittal deposita il recesso del contratto | Di Maio: "Rispetti gli impegni presi, non accettiamo ricatti" - foto 1

Maggioranza spaccata sull'ex Ilva, dopo che ArcelorMittal ha depositato l'atto per il recesso del contratto.

"Sono certo che tutto il governo, con unità e compattezza, saprà lavorare per trovare una soluzione concreta", assicura Luigi Di Maio. Ospite di Fuori dal coro su Rete4, Di Maio ribadisce che "nessuno può permettersi di ricattare delle persone su una scelta: vivere o lavorare. Non possiamo rimanere ostaggio di un'azienda, Mittal deve rispettare gli impegni presi. Lo Stato si farà rispettare".

La proposta di Patuanelli Di Maio ci tiene a sottolineare che "da parte M5s c'è tutto il sostegno all'azione collegiale del governo. In questi casi serve lucidità e grande senso di responsabilità". Ma proprio tra i Cinquestelle resta il muro, innalzato in particolare dai parlamentari pugliesi, contro l'ipotesi di un nuovo "scudo" penale. Ipotesi rilanciata dal ministro Stefano Patuanelli che propone una norma ad hoc con scadenza temporale e agganciata a un programma di decarbonizzazione: nel M5s c'è chi apre, ma la fronda per il no al Senato resta nutrita.

 

Muro M5s sullo scudo, Conte sotto assedio La mediazione nella maggioranza è nelle mani del premier Conte, che starebbe studiando ogni possibile soluzione per evitare la chiusura delle acciaierie, da nuovi partner industriali (torna il nome di Jindal) a un ingresso di imprese statali come Fincantieri. Il premier scrive ai ministri invitandoli ad aprire un "cantiere per il rilancio di Taranto". Poi, ai Cinquestelle più agguerriti, guidati da Barbara Lezzi,  spiega che lo scudo penale non è la questione centrale, perché Mittal pone un problema industriale. Ma aggiunge che introdurlo toglie agli indiani ogni alibi e potrebbe aiutare nella battaglia legale. L'ipotesi è un decreto ad hoc. 

 

I sindacati: non chiudere il confronto A esprimere il livello di preoccupazione che serpeggia anche nella maggioranza, sono i sindacati che, pur avendo opinioni diverse, scrivono insieme a Mittal per chiedere di proseguire il confronto. Il governo è pronto a finanziare la cassa integrazione, dare sostegno sulla bonifica e sconti sugli impianti, anche aprire a un ingresso parziale di Cdp. Ma per ora l'azienda tace. 

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