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Accise sui carburanti, prorogato al 5 ottobre il taglio per contenere i prezzi

Ma per i consumatori servono azioni più durature. I prezzi del diesel tornano a salire in maniera vertiginosa

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Il taglio delle accise carburanti resta in vigore.

Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti. Si estende così fino a tale data il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione.

 

Ma il prezzo dei carburanti non sembra frenare. A pagare di più sono gli utenti a motorizzazione diesel. Nella settimana dal 22 al 28 agosto c'è stata un'impennata per il prezzo del gasolio per auto che è tornato sopra quota 1,80 euro (+3,69% sulla settimana precedente) mentre la benzina ha avuto solo un piccolo ritocco all'insù a 1,76 euro (+0,70%). E cresce anche il costo del gasolio per riscaldamento a 1,870 euro nella settimana chiusa ieri in aumento del 4,28% (+7,68 centesimi) sulla settimana prima, secondo i dati del ministero della Transizione ecologica (Mite).

 

 

Per calmierare i prezzi il governo ha quindi prorogato di altri 15 giorni il taglio delle accise sui carburanti, che sarebbe scaduto il 20 settembre. L'intenzione di allungare gli sconti era stata preannunciata già a inizio agosto con il varo del decreto Aiuti bis ma bisognava attendere i dati sull'extragettito Iva di luglio con cui la misura continua, in sostanza, ad autofinanziarsi. Per Assoutenti il taglio delle accise "non basta", è una misura "non più adeguata", servono "interventi strutturali e di lunga durata". Gli ultimi rialzi dei carburanti confermano "una speculazione", dicono i consumatori. Il Codacons calcola per il gasolio auto il 20,6% in più del costo rispetto allo scorso anno così per un pieno occorrono 15,5 euro in più su base annua.

 

Il rincaro del gasolio (+6,429 cent) è il sesto maggior rialzo settimanale di sempre, dall'inizio delle serie storiche, spiega l'Unione nazionale consumatori il cui presidente, Massimiliano Dona, osserva che "il dato vergognoso è che il gasolio torna sopra al livello precedente all'invasione dell'Ucraina nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo". Una "speculazione bella e buona sul rientro dalle ferie degli italiani", aggiunge. Dopo una leggera ma interrotta discesa dall'inizio di luglio, quindi, i listini dei carburanti registrano un repentino aumento, al punto che il gasolio è aumentato del 13,9% solo da inizio anno, mentre la benzina è rincarata del 2,2% da inizio anno e del +6,7% sul 2021" spiega il Codacons.

 

Rispetto alla settimana scorsa, calcola l'Unc, "un pieno di benzina da 50 litri costa 61 cent in più, mentre per il gasolio la bastonata è da 3 euro e 21 cent". Da inizio 2022, "per il diesel siamo a +14,1%, 11 euro e 17 cent a pieno. Per la benzina +2,4%, pari a 2,9 euro a rifornimento", conclude.

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