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Il peso della guerra: lievita anche il prezzo del pane

La fiammata dei prezzi è trasversale, investe il pane italiano ma anche le baguette sotto la Tour Eiffel o i bretzel tedeschi

Il peso della guerra: lievita anche il prezzo del pane<br />
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Ai tempi dei nonni, cioè in tempi di guerra, era l'alimento in grado di riempire lo stomaco a costi ridotti. Oggi le prospettive sul pane si sono totalmente ribaltate e quello che certifica Eurostat, cioè un aumento dei prezzi del 18% a livello europeo solo nel mese di agosto, è un peso enorme nelle tasche di cittadini sempre più provati dai rincari dovuti all'inflazione. La fiammata dei prezzi è trasversale, investe il pane italiano ma anche le baguette sotto la Tour Eiffel o i bretzel tedeschi, colpiti dall'invasione russa dell'Ucraina che ha disturbato in modo significativo i mercati globali, secondo l'istituto statistico europeo, dal momento che la Russia e l'Ucraina sono grandi esportatori di cereali, grano, mais, semi oleosi (in particolare girasoli) e fertilizzanti. In Italia, l'aumento è stato del 13,5%, sottolinea Eurostat, secondo cui "si tratta di un aumento enorme rispetto all'agosto 2021, quando il prezzo del pane era in media del 3% più alto rispetto all'agosto 2020".

Il peso della guerra: lievita anche il prezzo del pane<br />
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L'incremento però, riguarda anche verdure e carne e non si limita certo alle farine. La distribuzione tra paesi, tuttavia non è uguale: gli aumenti maggiori del prezzo del pane si sono registrati in Ungheria (+65,5% ad agosto 2022), Lituania (+33,3%), Estonia e Slovacchia (entrambe +32,2%), mentre al polo opposto, con le variazioni minori, si trovano Francia (+8,2% ad agosto 2022), Paesi Bassi (9,6%) e Lussemburgo (entrambi +10,2%).

Il prezzo medio italiano secondo le associazioni di consumatori sfiora ormai i sei euro al chilo. Per Coldiretti la forbice sarebbe invece tra i 3 e i 5 euro al chilo a seconda delle città. I ricarichi maggiori sulle qualità di pane più semplici (rosette o pane casareccio) dove i margini di guadagno erano già ristretti. Mentre sulle qualità più elaborate i panificatori hanno cercato di contenere gli aumenti. Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4 euro e mezzo, a Roma si viaggia sui 3 euro.  Per non dimenticare poi le bollette impazzite: da 1.500 fino a 5-6 mila euro per un piccolo forno, costretto quindi a ritoccare i prezzi.

Sui rincari dei beni alimentari potrebbe avere un effetto di moderazione il calo dei prezzi dei carburanti, che incidono sulla spesa per far arrivare le merci sugli scaffali. La verde in modalità self è scesa a 1,65 euro al litro, livello minimo toccato da ottobre 2021 grazie al calo del petrolio che ha però già scatenato la controffensiva dei paesi produttori che hanno annunciato un taglio della produzione sul mercato.

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