Emergenza climatica: il punto sull'estate 2022
Il clima fuori controllo nei prossimi decenni potrebbe drasticamente cambiare la vita in alcune città
Fiumi e laghi in sofferenza. Le risorse idriche in Lombardia sono inferiori del 51% rispetto al periodo 2006-2020. Alla confluenza tra Po e Ticino il livello idrometrico è sceso a -3 metri, più basso perfino del dato rilevato solitamente ad agosto. Numeri che letti oggi devono far riflettere. Questi dati, infatti, si riferiscono allo scorso inverno quando il Nord era già a secco. Il problema siccità che ha caratterizzato l'estate 2022 parte da molto lontano: inverni sempre più caldi e primavere torride. Secondo uno studio di Coldiretti il 2022 si classifica nel primo semestre in Italia come l’anno più caldo di sempre, con una temperatura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, con precipitazioni dimezzate lungo la Penisola (- 45%). L'anomalia climatica maggiore è stata riscontrata a giugno dove è stata registrata una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi con valori vicini al massimo registrato nel 2003, e di conseguenza luglio non è stato da meno.
“In Italia luglio 2022 è stato un mese davvero bollente, il secondo più caldo degli ultimi decenni. Solo nel 2015 aveva fatto più caldo. A livello planetario, invece, il mese di luglio è stato caldo, ma non da record. Se consideriamo i dati dal 1880 in poi è il sesto più caldo della serie storica, quindi lontano dal 2021 che è stato in assoluto il mese più caldo a livello planetario dell’era moderna” spiega il meteorologo Andrea Giuliacci.
Il disastro della Marmolada a inizio luglio, i danni causati dal maltempo di metà agosto. Ghiacciai sempre più in sofferenza e precipitazioni che di estivo non hanno più nulla. Bombe d'acqua pericolose e imprevedibili.
“Gli eventi di maltempo estremo, come quelli che hanno colpito la Liguria e la Versilia, stanno diventando via via sempre più frequenti. La colpa è del calore che si sta accumulando nell’atmosfera, le temperature stanno salendo di decennio in decennio e questo significa che nell’atmosfera c’è una maggiore quantità di calore, il “carburante” che alimenta tutti i fenomeni atmosferici. Quindi se nell’atmosfera c’è più calore, ecco che i temporali tendono a diventare più volenti e sempre più spesso accompagnati da grandine, nubifragi e raffiche di vento” continua Giuliacci.
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