L'esposizione è organizzata dalla Fondazione Federico II con il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America a Napoli
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Il Palazzo Reale di Palermo ospita la mostra di uno dei più grandi fotografi della storia: Elliott Erwitt, noto in tutto il mondo per i suoi scatti, divenuti simbolo della nostra società. Erwitt rappresenta una delle figure più influenti e originali del mondo della fotografia perché fu capace di catturare con una visione unica momenti di vita quotidiana, rendendoli in immagini iconiche che combinano umorismo e profondità di osservazione. L'esposizione, fruibile fino al 30 novembre, è organizzata dalla Fondazione Federico II con il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America a Napoli.
Già presidente della celebre Magnum Photos, Erwitt sintetizza nelle sue opere l'interesse per l'uomo e il gusto dell'attimo che sa cogliere con ineguagliabile magia.Tra i suoi soggetti preferiti figurano i cani: la sua capacità di osservare e rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a immagini che raccontano molto sulla società e sulle relazioni umane. Le sue fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per gli amanti della fotografia e degli animali. Non meno importante è il suo lavoro come fotografo di personaggi famosi. Erwitt ha immortalato figure leggendarie come Marilyn Monroe, John F. Kennedy, Muhammad Ali, realizzando veri e propri ritratti che vanno oltre la semplice schematizzazione, per rivelare introspezioni e aspetti sorprendenti dei suoi soggetti. Celebre è la foto di Marilyn con il vestito che si solleva, scattata sul set di "Quando la moglie è in vacanza", un'immagine che è diventata parte dell'iconografia del XX secolo, con un valore pressoché identico a quello dei più noti quadri della storia dell'arte.
Il team curatoriale ha scelto una selezione inedita con le foto più iconiche e significative dalla summa della produzione del Maestro, con in mostra le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait. Dal punto di vista quantitativo, il visitatore si trova di fronte a una mostra imponente: oltre 190 opere visibili di cui 110 in mostra e oltre 80 in una video proiezione in HD. Determinante la grande dimensione delle immagini sia in Black&White sia in Kolor, tutte presentate con passe-partout e cornici museali, con oltre 40 opere in dimensione 100x150 cm. L'allestimento è stato specificamente progettato per assicurare un'immersione emozionante nel percorso.
La mostra è anche un omaggio allo sguardo affettuoso, ironico e profondamente umano che l'artista rivolge all'universo femminile, con uno spazio interamente dedicato. Nel 2015, Erwitt dedicò un intero volume alle donne. Charles Flowers, nella premessa del libro, scrive: "Con quattro ex mogli, quattro figlie adulte e quattro nipotine - per non parlare delle molte donne che, nel corso dei decenni, non si sono collocate in nessuna di queste categorie - Erwitt ha accumulato molte risposte alla domanda sulla natura delle donne".
Fa da sfondo sonoro alla visita una playlist tratta dallo storico concerto in Central ParK Manhattan di Simon& Garfunkel, quel luogo dove in una Penthouse Studio è vissuto Elliot e dove la mostra ritrae in una video intervista originale il fotografo comunicandone il lato umano.
"La Fondazione Federico II – ha detto Gaetano Galvagno, presidente dell'Ars e della stessa Fondazione - vuole essere protagonista della scena internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che ogni anno ammirano le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo un'importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un'appassionante stagione di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di raffinati studi che l'artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico".
"Elliott Erwitt – ha detto Biba Giacchetti, co-curatrice della mostra, una delle massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale - non è stato solo un fotografo, ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l'istante in storia, il quotidiano in arte, l'ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al divertimento più spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all'età di 95 anni, ci ha lasciato un'eredità immensa: un archivio di fotografie che attraversano epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il mondo con più indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in quella leggerezza profonda che lui stesso definiva 'The Art of Observationì".
"Elliott Erwitt - ha commentato il co-curatore Gabriele Accornero - è, come le sue fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si percepiscono una grande personalità e un'acuta intelligenza, quasi spiazzanti. II valore artistico dell'opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non è mai perseguito e forse per questo è così spesso centrato. Non si addicono a Erwitt sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell'Arte, lui si preoccupa solo di fare buone fotografie. Le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate, luminose, ma ciò non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti".