Fece della lotta contro l'omologazione culturale il filo rosso del suo pensiero critico nel corso di tutta la sua carriera
© IPA
È morto all'età di 88 anni Goffredo Fofi, intellettuale poliedrico dai mille interessi. Saggista, scrittore, giornalista e critico cinematografico: tra le altre opere, fu co-autore con Franca Faldini del libro "Totò, l'uomo e la maschera" e autore di "Totò, Storia di un buffone serissimo", che segnò la rivalutazione critica dell'opera cinematografica di Antonio De Curtis, in arte Totò. È stato anche ideatore e curatore di riviste importanti come "Quaderni piacentini", "La Terra vista dalla Luna", "Ombre Rosse", "Linea d'Ombra", "Lo Straniero" e "Gli Asini".
Figura unica nel panorama culturale, espressione del pensiero libero, Fofi nacque a Gubbio il 15 aprile 1937 e fu scrittore "militante" negli anni Sessanta e Settanta. Fece della lotta contro l'omologazione culturale il filo rosso del suo pensiero critico nel corso di tutta la sua carriera. A diciott'anni, era partito per Palermo, per seguire le battaglie di Danilo Dolci ispirate al pacifismo gandhiano, per il riscatto dei disoccupati e delle classi meno abbienti.
© IPA
Nella prima metà degli anni Sessanta aveva raggiunto Parigi e lavorato alla rivista di cinema Positif. Saggista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale, al ritorno in Italia a metà degli anni Sessanta ha fondato con Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi i Quaderni piacentini. E' stato poi fondatore di diverse riviste da Ombre rosse a Lo Straniero che ha pubblicato fino alla fine del 2016, ha contribuito alla nascita della rivista Linea d'0mbra e diretto la rivista Gli Asini. Collaboratore di diversi giornali, da Avvenire a Il Manifesto, L'Unità e il Sole24 Ore, a lui si deve la rivalutazione della figura di Totò a cui ha dedicato anche un libro con la compagna di vita dell'attore napoletano, Franca Faldini. Pier Paolo Pasolini lo volle in Uccellacci e uccellini.
Grande critico cinematografico, al cinema ha dedicato larga parte del suo lavoro con studi tra l'altro su Alberto Sordi, Marlon Brando e una lunga conversazione con il regista Mario Monicelli ed è stato autore con Morandini e Volpi, di una Storia del cinema (1988). Autore prolifico, tra le sue opere il saggio sulla pedagogia Salvare gli innocenti. Una pedagogia per i tempi di crisi, il volume Strana gente. Diario tra Sud e Nord dell'Italia del 1960 e tra le più recenti i saggi Elogio della disobbedienza civile (2015), Il cinema del no. Visioni anarchiche della vita e della società (2016), Il secolo dei giovani e il mito di James Dean (2020), Volare alto volare basso (con L. Battaglia, 2021), entrambi nel 2022, Cari agli dèi e Non mangio niente che abbia gli occhi, e Quante storie. Il 'sociale' dall'Unità a oggi. Il suo libro più recente è Ciò che era giusto. Eredità e memoria di Alexander Langer, una raccolta di scritti del politico e intellettuale italiano morto trent’anni fa.