© Ufficio stampa | Corrispondenze di Alice Romano
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Fil rouge del progetto sono le riflessioni relative al paesaggio, al concetto di traccia e all'osservazione della relazione che si instaura tra uomo e natura. Le installazioni sono permanenti e aperte al pubblico
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"Fare Paesaggio, fragile equilibrio di realtà" è l'ultimo progetto creato all'interno di AIR – Residenze Artistiche Non Riservate, nate in seguito al primo lockdown dalla sinergia del manager culturale Rossana Ciocca e dal docente e artista Vittorio Corsini. Le residenze sono state immaginate per valorizzare luoghi e comunità attraverso la creatività dei giovani studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera e sono dedicate alla valorizzazione del territorio urbano e periurbano della città di Milano. La realizzazione dell'ultima è stata resa possibile dalla partnership con Cascina Biblioteca, cooperativa sociale impegnata in mission di inclusione sociale, attenta a tematiche di disabilità e fragilità, e dal patrocinio dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Il suggestivo scenario del luogo, immerso tra natura e animali, viene arricchito e colorato da un percorso di dieci installazioni site-specific realizzate da undici giovani artisti dell'Accademia.
Fil rouge del progetto sono le riflessioni relative al paesaggio, al concetto di traccia e all'osservazione della relazione che si instaura tra uomo e natura. Elena Maria Canavese, Giulia Caponetto, Lorenzo D'Alba, Caterina De Donato, Arianna Di Gregorio, Matteo Giuseppe Lo Moro, Michela Malacrida, Giuseppe Martire, Ettore Morandi, Camilla Novati, Alice Romano sono gli artisti che hanno interpretato il luogo circostante tramite uno sguardo personale, facendo propria una porzione di territorio e inserendo le proprie opere senza intaccare l'equilibrio della Cascina. Fondamentali per la fruizione sono i contenuti audio, reperibili mediante QR Code adiacenti le esposizioni, che offrono informazioni aggiuntive sul lavoro artistico e stimolano la capacità di ascolto degli spettatori.
Tra le opere realizzate dagli artisti possiamo, ad esempio, trovare Testimoni di L. D’Alba - dove i visitatori vengono invitati ad abbandonare per un momento il loro Es e a immedesimarsi negli alberi, accompagnati dal canto dei bambini dell'Asilo del Bosco - e Memorie Silvane, il lavoro di M. Lo Moro tramite il quale i fruitori possono immergersi nella natura animata dai racconti dei passanti. Nell'opera di G. Caponetto, Il mondo da quaggiù, si invita lo spettatore a guardare il mondo dall'altezza di un bambino, recuperando il gusto per le piccole e semplici cose, mentre in Corrispondenze di A. Romano si assiste a una fusione tra l'opera e l'essenza dell'albero che li porterà a seguire l'ineluttabile mutamento del loro comune destino. Le installazioni sono permanenti e aperte al pubblico.