Sono 37 gli artisti invitati per la prima Biennale d'arte contemporanea di NoLo, italiani e internazionali, tutti legati in qualche modo a Milano. E sono ben 30 i volontari impegnati. "La manifestazione - sottolinea una delle curatrici, Rossana Ciocca di ArtCityLab, a Tgcom24 - si svolge interamente senza eletriccità, fruendo solo della luce naturale. Come nella Land Art, le opere della BienNoLo vivranno illuminate dal giorno, oscurate dalla notte, per essere parte integrante del luogo e riflesso dell'umanità da cui nasce la loro poetica". Gli altri organizzatori sono Gianni Romano (ArtCityLab), Matteo Bergamini e l'ideatore Carlo Vanoni.
"Come location è stato scelto un luogo dismesso in periferia", aggiunge Rossana Ciocca. L'ex panettonificio Cova può essere descritto come quello che Gilles Clément ci indica come Terzo Paesaggio, un luogo abbandonato dall'uomo, un'area ex industriale dismessa in cui crescono rovi e sterpaglie. In una superficie di 1.800 metri quadrati si snodano opere transitorie in luoghi transitori, lavori effimeri nella loro essenza e nella materia che li compone e che si inseriscono in uno spazio espositivo che ne diventa elemento strutturale, opere che non potrebbero esistere altrimenti, in altro tempo, in altro luogo, in altra dimensione. Il concetto di transitorietà e di passaggio da un luogo all'altro è del resto uno dei temi che gli artisti della contemporaneità hanno maggiormente affrontato in questi anni.
Estremamente rappresentativa, racconta Rossanna Ciocca, è l'opera di Adrian Paci. "Il silenzio delle piante" pone lo spettatore nella condizione di ascoltare, contemplare o semplicemente guardare questo angolo di verde incolto. Una struttura in ferro dalla forma orbitale, di circa otto metri di lunghezza circonda una gigantesca pianta di "Buddleja davidii", detta anche “albero delle farfalle”. Ai due poli di fronte alla pianta due sedute, per gli spettatori che avranno voglia, tempo e pazienza di ascoltare il silenzio della vita.