fino al 20 ottobre

Louise Bourgeois, doppio appuntamento a Firenze tra maternità e paura dell'abbandono

"Do Not Abandon me" e "Cell XVIII (Portrait)" sono le mostre dedicate all'artista francese rispettivamente al Museo Novecento e dal Museo degli Innocenti fino al 20 ottobre 2024

27 Giu 2024 - 11:26
 © Christopher Burke, © The Easton Foundation/Licensed by S.I.A.E., Italy and VAGA at Artists Rig hts Society (ARS), NY

© Christopher Burke, © The Easton Foundation/Licensed by S.I.A.E., Italy and VAGA at Artists Rig hts Society (ARS), NY

Le opere di Louise Bourgeois arrivano per la prima volta a Firenze con due mostre in contemporanea, Do Not Abandon Me e Cell XVIII (Portrait) ospitate rispettivamente dal Museo Novecento e dal Museo degli Innocenti fino al 20 ottobre 2024. In esposizione quasi 100 opere dell’artista, tra cui molte su carta, oltre a sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. Grande attesa per Spider Couple, una delle creazioni più celebri ed emblematiche opera dell'artista, che verrà installata nel cortile del museo. 

Louise Bourgois, le opere in mostra a Firenze

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© Christopher Burke, © The Easton Foundation/Licensed by S.I.A.E., Italy and VAGA at Artists Rig hts Society (ARS), NY
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Il titolo della mostra e il dialogo con l'edificio del Museo Novecento

 La mostra Do Not Abbandon Me, curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation, è pensata in stretto dialogo con l'architettura della sede del Museo Novecento. Si tratta dell'edificio delle Ex Leopoldine, un complesso che, fin dalla sua creazione nel XII secolo, ha ospitato istituzioni dalla forte vocazione sociale e gestite per secoli da comunità interamente femminili. Una struttura che nel tempo è stato ospedale, luogo di ricovero, di educazione e reinserimento femminile, ma anche scuola e perfino prigione. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell'abbandono che Bourgeois ha sempre nutrito e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future. 

Le opere esposte al Museo Novecento

 Quella in esposizione è la più estesa e importante rassegna di gouache rosse di Louise Bourgeois, con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. Realizzate negli ultimi cinque anni della sua carriera, le gouache esplorano i cicli della vita attraverso un'iconografia di sessualità, procreazione, nascita, maternità, alimentazione, dipendenza, coppia, unità familiare e fiori. Il rosso, tra i colori preferiti e più ricorrenti nel lavoro dell'artista, i fluidi corporei, come il sangue e il liquido amniotico. Tra le opere in mostra, Peaux de lapins, chiffons ferrailles à vendre occupa una sala al piano terra del Museo del Novecento: si tratta di un lavoro del 1991 che allude all'unità elementare di tutti gli organismi viventi, ma anche alla condizione di isolamento, separazione e reclusione che caratterizza la dimensione carceraria o monastica. Una serie di sedici stampe digitali su tessuto intitolata Do Not Abandon Me (2009-10), esposte al Museo del Novecento, sono il frutto della collaborazione di Louise Bourgeois con l'artista britannica Tracey Emin (Margate, 1963): un progetto di grande generosità ed empatia. In via del tutto eccezionale, nel chiostro rinascimentale è esposta la scultura in bronzo Spider Couple (2003), uno dei celebri grandi ragni dell’artista. E' possibile inoltre ammirare Spider, una scultura da terra composta da un ragno in bronzo e da un uovo in marmo, mai esposta al pubblico prima d'ora.

Cell XVIII (Portrait) al Museo degli Innocenti

 Cell XVIII (Portrait) è l'opera di Louise Bourgeois ospitata dal Museo degli Innocenti, in sinergia con la mostra al Museo Novecento. Nato nel 1419 come ospedale, con il preciso scopo di accogliere l’infanzia priva di cure familiari, l’Istituto non ha mai interrotto la sua mission originaria. Nel complesso progettato da Filippo Brunelleschi, è possibile ammirare l'opera di forte impatto visivo, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento. La cella sembra reinterpretare l’iconografia della Madonna della Misericordia e ricollegarsi alle storie di bambini e madri che riecheggiano nell'istituto.

Chi è Louise Bourgeois

 Louise Bourgeois è nata il 25 dicembre 1911 a Parigi. Cresciuta alle porte della città dove i genitori gestivano un laboratorio di arazzi, la sua infanzia è stata segnata da un rapporto complicato con la famiglia. Le esperienze traumatiche che ha vissuto sono state una delle principali fonti di ispirazione per la sua arte, in cui solitudine, gelosia, rabbia e paura sono i fili conduttori. Attraverso le sue opere ha indagato le complesse dinamiche della psiche umana e ha spesso affermato che il processo creativo era una forma di esorcismo. Il rapporto complicato con i genitori, e soprattutto con la madre, permea molte sue opere. Dai disegni intimi alle installazioni su larga scala, Louise Bourgois esplora una vasta varietà di supporti e formati. Fino alla morte, avvenuta il 31 maggio a New York, non ha mai smesso di sperimentare e curiosità intellettuale ed energia creativa non si sono mai estinte.

Le altre mostre dedicate a Louise Bourgeois

 In contemporanea al progetto Louise Bourgeois in Florence, diffuso tra Museo Novecento e Museo degli Innocenti, si svolgeranno nello stesso periodo ben tre mostre in altre città italiane sempre dedicate alla grandissima artista. Dal 21 giugno al 15 settembre alla Galleria Borghese di Roma aprirà al pubblico L’inconscio della memoria e a Villa Medici la mostra No Exit. Anche Napoli renderà omaggio a Louise Bourgeois, con la mostra Rare Language presso la Galleria Trisorio che sarà visitabile dal 25 giugno al 28 settembre

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