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"La trappola atomica", il libro che raccoglie per la prima volta tutte le opere culturali sulla bomba

Un'"enciclopedia analitica" che vuole offrire un "tesoretto" di orrori legati al fungo atomico per farci comprendere quale pericolo stiamo correndo

"La trappola atomica", il libro che raccoglie per la prima volta tutte le opere culturali sulla bomba - foto 1
Ufficio stampa

È in libreria "La trappola atomica.

Come la bomba ha contaminato la cultura pop" (Ultra edizioni, 408 pp., 19,50 euro) a firma della giornalista del Corriere della Sera Camilla Sernagiotto. Un libro che per la prima volta nella storia unisce e analizza tutte le opere culturali che trattano di bomba atomica. Dai film ai romanzi, dalle serie televisive ai fumetti, dalle opere d'arte alla musica fino ad arrivare ai videogiochi e ai cartoni animati, questo testo fresco di stampa si propone come la prima "enciclopedia analitica" della bomba. Il fine di questo libro viene dichiarato sin dalle prime pagine dalla stessa autrice, la quale afferma di voler offrire a tutti un "tesoretto" di orrori atomici per rendere più tangibile l'incubo che negli ultimi tempi è tornato a farsi sentire, intenso come ai tempi della guerra fredda.

La bomba viene analizzata sotto ogni aspetto, ripercorrendone la storia dalle origini (la prima parte racconta in maniera dettagliata il Progetto Manhattan, il programma militare statunitense da cui tutto ebbe inizio, nel deserto di Los Alamos, dove un gigantesco team di americani e profughi europei lavorarono per mettere a punto Gadget, il primo ordigno a fissione nucleare da cui nacquero poi Little Boy e Fat Man, le bombe sganciate rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki).

 

L'atomica nell'ultimo anno ha ripreso prepotentemente il suo posto fra i nostri peggiori incubi, da quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina. L'ordigno dell'apocalisse ha segnato la storia e l'immaginario collettivo a partire dalla seconda metà del Novecento. Dalle pagine di questo voluminoso saggio (oltre 400 pagine di film, romanzi, videogame, fumetti, serie televisive) si comprende come l'atomica abbia contaminato tutta la produzione culturale. Come e soprattutto perché.

 

Si passa dalle opere della pop art di James Rosenquist e Andy Warhol alle sculture fatte con materiale radioattivo di Tony Price fino alle bombe "lanciate" per strada dal famoso street artist Banksy. La parte dedicata ai film si sofferma su capolavori come "Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba" di Kubrick e "Il pianeta delle scimmie" così come analizza i film indiani meno noti, raccogliendo qualsiasi lungometraggio sul tema che sia stato prodotto al mondo (e anche i cortometraggi più significativi). Il capitolo sulla musica passa in rassegna le parole di Bob Dylan, di Crosby, Stills & Nash, dei Jefferson Airplane e degli U2, tra gli altri, fino all'heavy metal, un genere musicale che si rivela indissolubilmente legato alla guerra nucleare. 

 

Molti dei diretti interessati - gli artisti ancora viventi oppure i loro eredi - sono stati direttamente interpellati dalla giornalista e saggista. Le parole dei protagonisti dell'era atomica offrono così una visione inedita della bomba, impreziosendo ancora di più un testo che racconta le tante declinazioni dell'apocalisse descritte dagli autori della cultura del Novecento e del Nuovo Millennio. Non mancano gli interventi e i contributi di tanti esperti: giornalisti di musica, cinema e televisione, critici, storici d’arte e antropologi. Da Massimo Cotto a Mattia Carzaniga, da Federico Cella a Renato Tortarolo, da Demetrio Paparoni a Fabrizia Malgieri e Stefano Priolo, l'autrice ha voluto interpellare le più importanti voci del nostro Paese per restituire una visione ancora più approfondita.

 

Inoltre "La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop" illustra per la prima volta in un volume la suggestiva teoria di Sernagiotto secondo cui la serie televisiva Twin Peaks di David Lynch sarebbe in realtà una metafora del Progetto Manhattan, il programma militare statunitense per l'ideazione e la produzione dei primi ordigni nucleari. Dallo sceriffo di Twin Peaks Harry S. Truman (il cui nome ricalca perfettamente quello del presidente degli Stati Uniti d'America che fra il 6 e il 9 agosto 1945 ordinò di fare esplodere la prima bomba atomica su Hiroshima e la seconda su Nagasaki) alla cugina di Laura Palmer, Maddy Ferguson (il cui cognome è quello del co-pilota del bombardiere Bockscar, che il 9 agosto 1945 sganciò la bomba atomica su Nagasaki), le coincidenze tra i personaggi della serie televisiva di Lynch e gli scienziati e militari collegati alla bomba sono davvero impressionanti. La stessa Laura Palmer ricorda "Ray Palmer, personaggio dei fumetti della DC Comics nato negli anni Sessanta che si trasforma nel Supereroe Atomo. Quando Ray Palmer non veste i super-panni, è un professore di fisica della Ivy University di Ivy Town (cittadina fittizia del New England) ed è specializzato in compressione della materia", si legge ne "La trappola atomica".

 

Solo la cultura è in grado di farci vedere a distanza ravvicinata le immagini di ciò che le bombe chiamate Little Boy e Fat Man hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki e impedirci di cancellarle dalla memoria, ricordandoci quale micidiale tasto per l’autodistruzione abbiamo in mano. Questo è il motivo per cui Sernagiotto - che oltre a essere una giornalista e saggista è anche una filologa medievale, un'autrice televisiva e una scrittrice di fiction - si è dedicata a questo nuovo testo.

 

Un'anteprima per i lettori di Tgcom24:

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