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La parabola delle "Groupie", da muse del rock a ragazze a perdere

Barbara Tomasino ricostruisce la storia di quelle ragazze che tra gli anni 60 e i 70 si sono immolate sullʼaltare della devozione alle rockstar

La parabola delle
ufficio-stampa

Sono figure alle quali sono legate storie e leggende della mitologia del rock.

Sono le groupie, quelle ragazze che accompagnandosi alle rockstar, soprattutto tra gli anni 60 e 70, hanno costruito vite e carriere. Alle loro storie personali e all'impatto sociologico del loro ruolo è dedicato "Groupie - Ragazze a perdere" (Odoya), il libro di Barbara Tomasino uscito in questi giorni in un'edizione riveduta e ampliata rispetto alla prima pubblicata nel 2003.

Sesso, droga e rock'n'roll. Una vera filosofia di vita che ha abbracciato non solo le rockstar di una certa era ma anche le figure di contorno che gravitavano nel loro mondo. E per il primo elemento della triade (qualche volta anche il secondo), le groupie sono stato un elemento cardine, per quanto molto più complesso di quanto si potrebbe pensare. "Quando è uscito la prima volta tutti pensavano fosse un libro di gossip, chi è andata a letto con chi - ha spiegato la Tomasino in occasione della prima presentazione avvenuta al Medimex di Taranto -. Invece questo è un libro di costume. C'era sicuramente l'aspetto sessuale, ma le groupie sono state importanti come fenomeno di costume. Intanto come vere e proprie muse, per loro sono state scritte canzoni importanti e bellissime. Poi con il loro look e stile di vita hanno influenzato le stesse rockstar. Per esempio Anita Pallenberg, considerata a lungo il quinto Rolling Stones". E così "Groupie" diventa un libro che non si limita a raccontare il mondo delle ragazze che hanno affiancato stelle come Mick Jagger o Eric Clapton, ma il femminile del rock da un punto di vista più ampio.

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Ma perché "ragazze a perdere" come recita il sottotitolo? Nell'essere coinvolte anima e corpo, le groupie portavano nel proprio ruolo una forte dose di ineluttabile sofferenza. Lori Maddox, protagonista di una storia di passione e devozione ma anche sofferenza e umiliazione, con Jimmy Page dei Led Zeppelin, disse "Non capiscono cosa significhi essere una groupie, amare a tal punto una canzone o una band da starci male". E lei male ci è stata davvero, una volta scaricata per far spazio a Bebe Buell. E comunque stare accanto a una rockstar, sapendo di essere la ruota di scorta per il periodo del tour o quando venivano in città non era semplice.

Quella delle groupie è una stagione con dei precisi contorni temporali. Se infatti le ragazze dei musicisti hanno avuto un ruolo sin dagli inizi, il fenomeno groupie ha iniziato ad avere contorni più chiari e definiti quando è esplosa la cultura della musica pop moderna, con Beatles e Rolling Stones. Più i secondi dei primi, a dire il vero, avendo attratto nella loro orbita groupie come Marianne Faithfull, Anita Pallenberg e la stessa Pamela Des Barres. Il fenomeno poi sarebbe andato via via scemando per poi chiudersi con l'affacciarsi della rivoluzione punk.

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E sbaglia chi vede nelle groupie del rock una incarnazione antesignana delle mogli dei calciatori o delle influencer di oggi. Il collante in quel caso era la musica, non si trattava di semplice fascinazione nei confronti di un personaggio famoso. Bebe Buell, compagna di Steve Tyler degli Aerosmith e mamma di Liv Tyler, era già una modella affermata che non aveva bisogno dei musicisti per diventare celebre o essa stessa una stella: erano le rockstar a richiederla ma era poi lei a scegliere. Ciononostante si trattava di eroine destinate spesso (per fortuna non sempre) a un finale tragico.

Tutta questa epopea è raccontata da Barbara Tomasino in modo coinvolgente, con un racconto fluido che abbraccia anche i momenti più oscuri mettendo in evidenza ogni aspetto della vicenda che ha coinvolto queste ragazze. Una ristampa tanto più importante in quanto arriva in un momento dove #metoo e una tendenza esasperata al politcally correct potrebbero cambiare la prospettiva di lettura di fenomeni di costume fino a oggi rientranti a pieno titolo nella mitologia del rock.

Barbara Tomasino
GROUPIE - Ragazze a perdere
Odoya
ppgg. 320 - 20 euro

Da Marianne Faithfull ad Anita Pallenberg: groupie prima e dopo