FINO al 29 maggio 2026

Kounellis e Warhol a Milano: due visioni dell’umanità a confronto

La Galleria Fumagalli ospita una mostra che mette a dialogo i due maestri dell’arte contemporanea, tra materia, pop e dramma umano

25 Nov 2025 - 15:08
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© Guido Rizzuti. Courtesy Galleria Fumagalli
© Guido Rizzuti. Courtesy Galleria Fumagalli
© Guido Rizzuti. Courtesy Galleria Fumagalli

© Guido Rizzuti. Courtesy Galleria Fumagalli

© Guido Rizzuti. Courtesy Galleria Fumagalli

Fino al 29 maggio 2026, la Galleria Fumagalli di Milano ospita la mostra "Kounellis | Warhol. La messa in scena della tragedia umana", che esplora le differenti modalità con cui due grandi artisti del Novecento hanno raccontato l’uomo e la sua condizione. L'esposizione, ideata da Annamaria Maggi, offre un’occasione unica per confrontare la classicità materica di Jannis Kounellis con il pop iconico di Andy Warhol, senza appiattire le loro poetiche, ma evidenziandone le affinità culturali e la tensione condivisa verso il senso assoluto. Il progetto comprende anche un approfondimento al Museo San Fedele di Milano, dove dal 12 dicembre sarà possibile osservare un dialogo inedito tra un’opera permanente di Kounellis nella cripta e un’opera di Warhol appositamente in prestito.

Il tema della mostra

 Il confronto tra Kounellis e Warhol si sviluppa attorno a un tema centrale: la rappresentazione del dramma umano e della spiritualità, declinata però in modi radicalmente diversi. La mostra evita ogni sovrapposizione artificiosa, rispettando l’identità unica di ciascun maestro, ma mette in luce sorprendenti affinità: entrambi sondano il senso della vita, la fragilità dell’esistenza e la memoria collettiva, trasformando materiali e immagini in strumenti capaci di comunicare emozioni universali. In Kounellis, questa tensione si manifesta attraverso la matericità concreta e rituale: ferro, carbone, lana, sacchi di iuta e fiamme diventano elementi di una liturgia laica, una vera e propria iconografia materiale in cui gli oggetti quotidiani condensano la tragicità e la bellezza dell’esperienza umana. In Warhol, invece, il dramma si nasconde dietro la patina della cultura pop: le lattine di zuppa Campbell, i ritratti di Marilyn Monroe o di Jackie Kennedy trasformano simboli di consumo e celebrità in icone moderne, capaci di nascondere vulnerabilità e dolore, e al tempo stesso di trasmettere un senso di spiritualità e tragedia nascosta. Pur attraverso linguaggi radicalmente diversi, Kounellis e Warhol convertono materia, forma, colore e immagine in strumenti per raccontare la vita, il dolore e la fragilità dell’essere umano, mostrando come la bellezza possa emergere anche dalla tragedia quotidiana.

Le opere alla Galleria Fumagalli

 Tra le opere in mostra, la Galleria Fumagalli propone alcune tra le creazioni più emblematiche dei due artisti. Si potranno ammirare installazioni di Kounellis che combinano ferro, carbone, lana, sacchi di iuta e oggetti quotidiani, mentre per Warhol sono esposte opere delle serie Knives e Shadows, polaroid e ritratti di icone pop. La mostra include inoltre fotografie autoriali e materiali critici che documentano i percorsi dei due maestri, accompagnati da un volume che raccoglie saggi e memorie personali di importanti studiosi e artisti.

Il ruolo di Kounellis nel panorama artistico

 Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia, 1936 – Roma, 2017) ha segnato l’arte contemporanea con il suo uso intenso della materia e degli oggetti reali. Le sue installazioni, spesso imponenti strutture in ferro su cui poggiano sacchi di carbone, cappotti o capelli, raccontano la quotidianità e la fatica dell’uomo, trasformando il dolore e il mondo materiale in un rito tragico, laico e profondamente simbolico. Kounellis ha saputo conferire agli oggetti più semplici un valore poetico, rendendo visibile la tensione tra l’umana fragilità e la forza del gesto artistico.

L'arte di Andy Warhol

  Andy Warhol (Pittsburgh, Pennsylvania, 1928 – New York, 1987) ha rivoluzionato il concetto di icona attraverso il pop e il consumo di massa. Dalle lattine di zuppa Campbell ai ritratti delle celebrità, Warhol ha trasformato il quotidiano in poesia visiva, rivelando la bellezza e la fragilità della vita dietro la superficie luccicante dell’immagine. Le polaroid, le serigrafie e i ritratti in mostra testimoniano la capacità di Warhol di catturare la caducità e il senso tragico dell’esistenza, facendo della cultura pop un veicolo di riflessione universale.

Distanti ma simili

 Entrambi, pur con percorsi e visioni apparentemente lontani, hanno rivolto la loro arte alla massa, al pubblico e agli emarginati, riuscendo a trasformare la tragedia quotidiana in bellezza. Kounellis con la sua forza materica e rituale, Warhol con le sue icone pop, offrono due prospettive complementari su un tema comune: l’essenza dell’uomo, il dolore, la memoria e il senso del vivere.