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In mostra a Firenze "The Cleaner": la "vita" di Marina Abramovic

Oltre cento opere tra dipinti, video, installazioni e performance

In mostra a Firenze
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Dal 21 settembre al 20 gennaio, Palazzo Strozzi a Firenze ospita "The Cleaner", prima grande retrospettiva italiana dedicata all'artista di origine serba Marina Abramovic.

Oltre cento opere tra dipinti, video, installazioni e performance ripercorrono le tappe salienti della carriera di Abramovic con una selezione dei suoi lavori più significativi. Il tutto è arricchito dalla riproposizione, effettuata da artisti selezionati per l'evento, delle performance che più l'hanno resa celebre in oltre cinquanta anni di carriera artistica.

La mostra - I cinquant'anni di vita artistica di Marina Abramovic oggetto dell'esposizione saranno raccontati dalla sua stessa voce tramite una speciale audioguida. Una vita all'insegna della sperimentazione continua quella della Abramovic che esordisce giovanissima a Belgrado come pittrice. Dei suoi primi lavori i visitatori potranno ammirare opere inedite come l'Autoritratto del 1965 e i dipinti delle serie Truck Accident (1963) e Clouds (1965-1970) in cui si ripetono ossessivamente violenti incidenti di camion e composizioni di nuvole. Il passo successivo, anche indissolubilmente legato all'incontro, professionale e amoroso, con l'artista tedesco Ulay, è lo studio sul corpo e le sue energie: nel percorso espositivo si trovano le rappresentazioni di celebri performance della coppia come Imponderabilia (1977), dove il pubblico è costretto a passare attraverso i corpi nudi dei due artisti, o azioni come Relation in Space (1976) e Light/Dark (1977).

Negli anni Ottanta, Marina e Ulay intraprendono viaggi di ricerca e dallo studio di pratiche di meditazione in Australia, India e Thailandia nascono opere come Nightsea Crossing (1981-1987), in cui rimangono immobili l'uno di fronte all'altra per ore.La performance The Lovers coincide con la fine della loro relazione sentimentale e professionale nel 1988: i due artisti si incontrano per dirsi addio a metà della Grande Muraglia cinese, dopo aver percorso a piedi 2500 chilometri ciascuno. Negli anni Novanta il dramma della guerra in Bosnia ispira l'opera Balkan Baroque (1997), con cui Abramovic vince il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia: in uno scantinato buio l'artista pulisce una ad una ossa di bovino raschiando via carne e cartilagine mentre intona canzoni della tradizione serba.

Organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e curata dal direttore generale dell'ente Arturo Galansino, "The Cleaner" è la prima retrospettiva che Palazzo Strozzi dedica a una donna artista. "Spero che tante altre possano seguire dopo la mia", ha dichiarato Abramovic.