© Vincent Clarke
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Oltre 100 opere divise in decenni che permettono di riscoprire il percorso artistico e la vita del pittore, nell'ambito degli eventi di "GO! 2025", Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025
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Un ritorno a casa per Zoran Music, nato nel 1909 a Bukovica (Boccavizza), un paese ora di cinquecento abitanti, a poco più di otto chilometri da Gorizia. E proprio la città che insieme a Nova Gorica è Capitale Europea della Cultura 2025 gli dedica una mostra di oltre 100 opere divise in decenni, che permette di riscoprire il suo percorso artistico e la sua vita. "Zoran Music. La stanza di Zurigo, le opere e l’atelier", curata da Daniela Ferretti, sarà ospitata fino al 31 ottobre 2025 nel Palazzo Attems Petzenstein, la sede dal 1900 dei Musei Provinciali di Gorizia.
La mostra propone la visione di opere con cui è documentata l'intensa ricerca artistica di Zoran Music, uno dei pittori più raffinati ed enigmatici del XX secolo, dagli esordi a Zagabria al viaggio in Spagna, da Venezia a Dachau. L’allestimento prevede l’esposizione di oltre cento opere divise in decenni, dagli anni ’30 al 2000, tutte provenienti dall’ambito familiare o privato dell’artista. Ad accompagnare il visitatore nel viaggio d’omaggio a Zoran Music sono esposti anche oggetti da lui plasmati, ricordi di famiglia e personali. Il percorso espositivo si dipana intorno a "La stanza di Zurigo", un’opera magistrale realizzata tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei ’50. I luoghi di Venezia, i cavallini, i barconi carichi di bestiame, le donne dalle gonne multicolori e gli ampi parasole si intrecciano da un lato con i nudini, il ritratto dell’amatissima moglie Ida e delle committenti e dall’altro con le vedute di una Venezia trasognata.
"'Zoran Music. La Stanza di Zurigo, le opere e l'atelier' si propone come una sorta di prodigio, non soltanto perché riassume la produzione artistica di Music verso la fine degli anni ‘40, ma anche perché si tratta di opere originariamente realizzate sulle pareti e sul soffitto - ma anche su tele di lino e juta – della casa delle sorelle svizzere Charlotte e Nelly Dornacher" ha dichiarato Lydia Alessio-Vernì, Direttrice Generale di ERPAC FVG.