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Fondazione Prada ospita le perturbanti "cere anatomiche" del Museo La Specola di Firenze

La mostra, aperta fino al 17 luglio, si divide in due momenti: il percorso alla scoperta delle opere artistiche, usate a scopo accademico nel 1700, e la visione del cortometraggio affidato allo sguardo sagace del regista David Cronenberg

Fotogallery - Fondazione Prada ospita le cere anatomiche del Museo La Specola

Percorrendo la mostra sulle "cere anatomiche" del Museo La Specola di Firenze, ospitata alla Fondazione Prada di Milano, si rimane perturbati da quelle immagini così paurosamente realistiche che mostrano interiora, cuori, apparati genitali e intestini.

Sconvolge la precisione, il manierismo con cui quelle donne vennero realizzate - tra il 1700 e il 1800 - ancora trasognanti, adornate con capelli e collane di perle, con gli occhi socchiusi e lo sguardo estatico. L'effetto è oggi quello di un realismo macabro al confine tra sacro e profano che non lascia indenni. Allora era scienza, fatta ad arte, commissionata dall'illuminato Granduca Leopoldo I (appartenente alla famiglia dei Medici), il quale per poter superare lo studio sui cadaveri, fece realizzare modelli e statue di cera, a scopo didattico, da artigiani dell'epoca (Clemente Susini, Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai), talmente affascinanti da essere apprezzate dal marchese de Sade. La mostra che si divide in due momenti - il percorso alla scoperta delle statue e la visione del cortometraggio affidato allo sguardo sagace del regista David Cronenberg - sarà visitabile fino al 17 luglio.

Dialogo tra moderno e contemporaneo

 “Cere anatomiche” rappresenta la tappa più recente di un percorso di ricerca attraverso il quale Fondazione Prada vuole far conoscere importanti collezioni provenienti da ‘musei ospiti’. L’obiettivo è offrire interpretazioni e visioni inattese del patrimonio culturale innescando un dialogo tra una collezione storica e un’istituzione contemporanea.

 

Il percorso

 “Cere anatomiche” si articola in due parti complementari. Una mostra riunisce tredici ceroplastiche del XVIII secolo provenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino, concentrandosi sui modelli anatomici femminili e sul modo in cui il corpo delle donne è stato rappresentato per scopi scientifici. Un inedito cortometraggio, realizzato da David Cronenberg negli spazi della Specola, è presentato in relazione alla mostra. In questo film, dal titolo Four Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience the Ecstasy of Dissection (Quattro donne mai amate, alla deriva su un mare senza scopo, sperimentano l’estasi della dissezione), il regista usa le tecniche più avanzate di montaggio digitale per introdurre in una dimensione alternativa quattro delle opere esposte. Il nuovo lavoro di Cronenberg esplora elementi e temi ricorrenti nella sua visione creativa, in particolare la fascinazione per il corpo umano e per le sue possibili mutazioni e contaminazioni. Il progetto si configura quindi come un duplice intervento: la narrazione scientifica e quella artistica prendono forma in due allestimenti indipendenti realizzati dall’agenzia creativa Random Studio. Al primo piano del Podium, lo spazio espositivo principale di Fondazione Prada, le cere del museo La Specola sono esposte seguendo un rigoroso approccio museale. Al piano terra, all’interno di una scenografia ispirata ai teatri anatomici, le stesse opere accedono all’immaginario del regista diventando le protagoniste di un enigmatico processo di metamorfosi.

 

Le parole di Cronenberg sull'opera

 Come spiega David Cronenberg: “Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali. Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”.

 

Le parole di Miuccia Prada

 Come sottolinea Miuccia Prada, Presidente di Fondazione Prada: “Il museo e l’artista propongono al pubblico visioni complementari. Il risultato è nello stesso tempo una mostra d’arte, una lezione di anatomia, un video sul desiderio e un’operazione di sperimentazione didattica con cui intendiamo raccontare il valore di una collezione e della sua storia, rivelare il contributo del pensiero creativo nella conoscenza e promuovere l’interesse per gli studi scientifici”.

 

“Cere anatomiche” rappresenta un’ulteriore opportunità per Fondazione Prada di investigare la conoscenza scientifica inserendola in una cornice culturale ancora più ampia, dopo il progetto multidisciplinare “Human Brains” dedicato alle basi e ai nuovi sviluppi delle neuroscienze. Al contempo offre un approfondimento sul tema della fisicità dopo la mostra “Useless Bodies?” di Elmgreen & Dragset che ha indagato il ruolo e il valore del corpo nella società contemporanea.

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