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Dai cauboi a Marylin, dalla tv alla realtà:il “God bless America” di Marco Turchetto

Il viaggio di chi gli States li ha conosciuti dai miti di Las Vegas e dei Westerne poi li ha voluti vedere con i propri occhi, un'auto e una macchina fotografica

25 Lug 2014 - 17:30

Già il titolo parla di un amore, "God bless America", ma quella passione smisurata per gli States, non gli bastava. Voleva capire perché erano entrati così prepotenti, esclusivi, nella sua vita. A dieci anni quando giocava a cowboy e indiani. Per non fermarsi più, un italiano americanizzato, colonizzato consapevole. "L'America era già venuta a trovarmi, era ora di ricambiare la visita". Quello di Marco Turchetto è il diario di viaggio fotografico, didascalie lunghe e un racconto preciso, spesso disincantato.

Dai cauboi a Marylin, dalla tv alla realtà:il “God bless America” di Marco Turchetto

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© ufficio-stampa  | Il Big Sur. Il sogno. La costa pacifica percorsa da San Francisco a Los Angeles, casa del sole e delle nuvole, dei fuoristrada dei farmers e delle decappottabili dei giocatori di golf. Tutto pare rilassato qui dove l’acqua pare avere quella antica e decantata forza purificatrice. 
© ufficio-stampa  | Il Big Sur. Il sogno. La costa pacifica percorsa da San Francisco a Los Angeles, casa del sole e delle nuvole, dei fuoristrada dei farmers e delle decappottabili dei giocatori di golf. Tutto pare rilassato qui dove l’acqua pare avere quella antica e decantata forza purificatrice. 
© ufficio-stampa  | Il Big Sur. Il sogno. La costa pacifica percorsa da San Francisco a Los Angeles, casa del sole e delle nuvole, dei fuoristrada dei farmers e delle decappottabili dei giocatori di golf. Tutto pare rilassato qui dove l’acqua pare avere quella antica e decantata forza purificatrice. 

© ufficio-stampa | Il Big Sur. Il sogno. La costa pacifica percorsa da San Francisco a Los Angeles, casa del sole e delle nuvole, dei fuoristrada dei farmers e delle decappottabili dei giocatori di golf. Tutto pare rilassato qui dove l’acqua pare avere quella antica e decantata forza purificatrice. 

© ufficio-stampa | Il Big Sur. Il sogno. La costa pacifica percorsa da San Francisco a Los Angeles, casa del sole e delle nuvole, dei fuoristrada dei farmers e delle decappottabili dei giocatori di golf. Tutto pare rilassato qui dove l’acqua pare avere quella antica e decantata forza purificatrice. 

Un osservatore attento, innamorato qualche volta deluso. Ci si ritrova in questo libro, quasi 200 pagine di emozioni e sensazioni, una guida da mettere in valigia. Quattro stati, inizio e fine a Los Angeles, California. In mezzo Nevada, Arizona, Utah.

Ci sono ancora i miei Cauboi dei giochi da bambino? E “ELEI” sprizza veramente cinema e star a ogni via? Ridatemi Marylin. Domande e tentativi di risposte. Azzeccate o sbagliate. Questo è il bello.

“Ah ecco, mi sembrava meglio in tv”. Quella dei telefilm, dei film, della musica rock e canzoni country, di Yoghi e Bubu. Prova e controprova. E intanto Turchetto – accanto la moglie Silvia copilota e organizzatrice - macina quasi 6000 chilometri, punta la macchina fotografica, imprime volti e immagini . Duecentocinquantasette, quelle stampate, con generosità.

Solo un ritratto, abbracciato a Marylin, a pagina 42.

Curiosa l'ovvio, annusa odori solo immaginati, cattura nuove visioni del tutto personali, scrive Turchetto. Che tanto personali poi sembrano non essere riconoscibili in tutti quelli cresciuti a pane e America.

Un libro, ma anche una guida che accompagna il lettore, man mano che il viaggio prosegue. Una soggettiva infinita, il viaggiatore - e non il turista – che si perde tra stupore e conferme, tra disillusioni e commozioni.

E aneddoti, tanti, storici, quotidiani, perché quello che conta è parlare con gli americani veri, mica quelli delle tv! Che solo talvolta coincidono. E si ritrovano gli hippies, gli avventori delle tavole calde, gli homeless.

Un elenco di primi attori, spesso comprimari di panorami spettacolari, di una natura possente, immensa, che penetra negli occhi. L'America delle città, degli hotel in mezzo al nulla, dei parchi infiniti, delle coste oceaniche e dei canyon deserti. Delle mille nazionalità e del sogno ininterrotto. Il mondo in un paese. Che sembra non cambiare mai.

Marco Turchetto, nato a Treviso, ex giocatore di rugby, ed ex sportivo delle Fiamme Oro, ex insegnante di inglese, è laureato in comunicazione Internazionale, da undici anni coordinatore dell'ufficio stampa della questura di Milano. Tre grandi amori, la moglie Silvia, la fotografia – ha esposto in diverse mostre – e il rugby a cui ha dedicato il primo libro, "Rugby love".

God Bless America
Marco Turchetto
ACAR edizioni
192 pagine
257
fotografie
28,50 euro

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