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Una serie di incontri, proiezioni e fotografie per raccontare l'emergenza sanitaria e le sue conseguenze. La mostra fa tappa a Milano fino al 25 febbraio
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Fotografie, proiezioni e un calendario di incontri: "CoviDiaries" è un progetto multimediale dell’agenzia fotogiornalistica Parallelozero che racconta due anni di pandemia. Una narrazione per immagini protratta nel tempo che diventata un’occasione per riflettere sulle cose del mondo e sulla loro complessità. Fino al 25 febbraio, il pubblico potrà partecipare gratuitamente alle iniziative in programma nelle sale della Fabbrica del Vapore a Milano.
Una cronaca puntuale e capillare di un Paese stremato che con tenacia ha saputo reagire. Nessuno potrà mai dimenticare la data del 9 marzo del 2020 quando l'Italia è entrata ufficialmente in lockdown. Voci, volti e avvenimenti catturati durante la pandemia sono mostrati in una serie di proiezioni e circa 60 foto esposte. Diversi i temi affrontati in coerenza con gli sviluppi dell'emergenza sanitaria: impatto sociale, conseguenze economiche, ritorno alla normalità e poi ripartenza e campagna vaccinale, più in generale tutte le diverse trasformazioni subite dalla società italiana. La fruizione della mostra è accompagnata dai brani di “Quarantine Scenario” dei Casino Royale.
L'esposizione CoviDiaries, organizzata da Fabbrica del Vapore, Associazione Fotografica e agenzia Parallelozero, in collaborazione con il Comune di Milano e con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano e di Vivisol - Sol Group, fa tappa a Milano. Nel 2020 era già stata apprezzata anche a Bergamo in occasione di un’edizione speciale di Fotografica, Festival di Fotografia e nel 2021 al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Nei quattro appuntamenti previsti nelle sale della Fabbrica del Vapore a Milano con il contributo di esperti nei vari settori si rifletterà sui temi cruciali imposti dalla pandemia: le nuove povertà e il welfare, la socialità e i giovani, la cultura e lo spettacolo, la sanità locale e globale, il lavoro e l’impresa. Gli incontri sono programmati tutti i giovedì alle 18.
“Fin da subito come Parallelozero abbiamo sentito l’esigenza di realizzare una sorta di scatola della memoria, da aprire quando tutto questo sarebbe finito - spiega Sergio Ramazzotti cofondatore di Parallelozero. Oggi che si avvicina il secondo anniversario dell’inizio della pandemia, benché non siamo ancora usciti dal tunnel, ci sembra il momento giusto di aprire quella scatola, e vedere cosa contiene. È un atto simbolico, che ci auguriamo possa tenere vivi o riportare a galla i ricordi di un’esperienza collettiva durante la quale ci siamo scoperti capaci di cose che non sospettavamo, e che ci hanno resi orgogliosi di essere cittadini del nostro Paese. Ed è anche un modo per rendere un tributo e, ci auguriamo, dare un senso alle troppe vittime del virus”.