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Corto Maltese torna con "L’Isola di ieri": nel Pacifico tra ecologisti, superpotenze e mari feriti

La nuova avventura firmata da Vivès e Quenehen conclude la trilogia contemporanea dedicata al marinaio di Hugo Pratt. Anteprima a Roma al Festival della Letteratura di Viaggio, tra mostre e tributi per i 30 anni dalla scomparsa del maestro

di Domenico Catagnano
26 Set 2025 - 11:10

C’è chi definisce Hugo Pratt un narratore e chi, più semplicemente, un viaggiatore dell’anima che ha trasformato il fumetto in letteratura disegnata. Trent’anni dopo la sua scomparsa, Pratt non è diventato una figura nostalgica bensì una presenza viva: nelle tavole, nei sogni, nelle rotte immaginarie che continua a tracciare nel cuore di chi legge. Non è quindi solo passato, perché il presente di Corto Maltese, la sua creatura più famosa, si alimenta di nuove letture e nuove storie.

© Ufficio stampa

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Corto, quindi, torna a solcare i mari. Questa volta il marinaio riparte proprio dall’Oceano Pacifico, là dove tutto ebbe inizio nel 1967 con "Una ballata del mare salato". Oggi la sua bussola punta ancora una volta verso l’attualità con "L'Isola di ieri", nuova avventura scritta da Martin Quenehen e disegnata da Bastien Vivès, uscita per Cong Edizioni.

Il volume chiude la trilogia iniziata con "Oceano Nero" e "La regina di Babilonia", che aveva proiettato Corto nel cuore della contemporaneità senza tradire lo spirito prattiano. Se i primi due capitoli raccontavano il mondo all'indomani dell'11 settembre e della guerra nei Balcani, qui il marinaio si confronta con l'urgenza ambientale, in particolare con l'innalzamento dei mari e con il destino di isole che rischiano di scomparire.

Con il vecchio amico Marcus al comando di un idrovolante malconcio e una ribelle ecologista al suo fianco, Corto si lancia in una missione che intreccia politica, attivismo e sopravvivenza. Da Sydney alle Isole Salomone fino a Tuvalu, è chiamato a liberare un'attivista cinese arrestata dopo azioni di sabotaggio ambientale. Sullo sfondo scorrono mercenari, triadi, governi corrotti, traffici illegali e lo spettro di un conflitto imminente tra Stati Uniti e Cina. Un oceano ben diverso da quello romantico evocato da Stevenson o London, ferito da plastica, basi militari e sfruttamento ma ancora solcato da Corto, fedele alla sua bussola interiore: la libertà.

La domanda che resta sospesa, al termine dell'avventura, è universale: ci sarà ancora un futuro per queste isole e per chi le abita?

Il libro sarà presentato a Roma il 3 ottobre, durante il Festival della Letteratura di Viaggio, alla Società Geografica Italiana di Villa Celimontana. Vivès e Quenehen intervistati da Fabrizio Paladini incontreranno il pubblico per raccontare il progetto e autografare le copie.

L’omaggio a Pratt, a trent’anni dalla scomparsa e all’inizio del cammino verso il centenario della nascita (2027), si arricchisce anche della mostra diffusa "La Grande Avventura. Da Ulisse a Corto Maltese, in viaggio con Hugo Pratt", allestita sempre a Roma tra Biblioteca Nazionale, Museo delle Civiltà, Palazzetto Mattei e Ministero degli Esteri. Un percorso che intreccia letteratura, arti e geografie reali e immaginarie per ricordare come Corto non sia solo un personaggio, ma un compagno di viaggio capace di parlare al presente e al futuro.

Alcune tavole per i lettori di Tgcom24:

Corto Maltese torna con "L’Isola di ieri"

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