E' uscita la biografia non autorizzata del gruppo fondato dall'ex chitarrista di Deep Purple e Rainbow. Una storia di famiglia tra ballate medievali e bizze da rockstar
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Per lungo tempo è stato il "man in black" del rock duro. Mago della chitarra elettrica, personaggio circondato da un alone di mistero e con una spiccata passione per l'esoterismo. Da quasi vent'anni è l'uomo in calzamaglia. Che non va inteso parodisticamente alla Mel Brooks, ma come emblema di un rock rinascimentale al quale ha dato una legittimità prima sconosciuta. Comunque lo si veda Ritchie Blackmore è un personaggio chiave del panorama musicale almeno dal 1968.
Se la parte di carriera riguardante Deep Purple e Rainbow è stata scandagliata in maniera approfondita in passato, la storia dei Blackmore's Night era rimasta sin'ora un libro tutto da scrivere. Ci ha pensato Gaetano Loffredo con "All'ombra della luna".
Bizzoso, umorale, irascibile, con un senso dell'umorismo decisamente pesante (per chi deve sopportare i suoi scherzi) e capace di essere spietato nei rapporti umani. Se questa è l'immagine che è stata data del primo Blackmore nel corso degli anni, quello della maturità non è molto diverso. Con una differenza: ha trovato chi è stato in grado di tenergli testa, sopportarlo e in qualche domarlo. Dal 1995 Candice Night è la sua metà in tutti i sensi: musa ispiratrice, compagna artistica, moglie e madre dei suoi figli. Un sodalizio totale che non mostra crepe. Perché se nel libro l'immagine idilliaca del gruppo viene sovente incrinata, non viene per nulla intaccata la fotografia di Ritchie e Candice coppia d'acciaio, che più passano gli anni e più si consolida. I Blackmore's Night sono di fatto un'azienda a conduzione familiare, con la mamma di Candice, Carole Stevens, a fare da manager. Una situazione nella quale Ritchie sembra aver trovato la dimensione più adeguata.
"All'ombra della luna", pur con qualche sbavatura sul piano stilistico, è un lavoro importante per la completezza con cui viene ricostruita la storia del gruppo, attraverso documenti d'epoca e interventi originali di chi questa storia l'ha vissuta da vicino, discografici ed ex elementi della band. Il tutto bilanciando note biografiche di colore con un'accurata analisi di tecniche, influenze musicali e strumentazioni. Una biografia rigorosamente "non autorizzata", e non potrebbe essere altrimenti perché, benché l'autore sia un fan dichiarato sin dalla prefazione, non nasconde sotto il tappeto gli episodi meno edificanti: siano queste normali bizze da star, componenti del gruppo estromessi dall'oggi al domani senza apparente motivo, fan club messi all'indice per una mossa sbagliata o un concerto annullato senza reale motivo dopo aver comunque intascato l'ingaggio.
Ma se questi sono i lati oscuri della luna, c'è anche una faccia chiara e luminosa. Quella rappresentata da un'importante storia musicale, creata da un genio della chitarra elettrica che un bel giorno ha deciso di voltare le spalle all'hard rock per darsi alle ballate rinascimentali. Non una semplice virata stilistica, ma una rivoluzione, un cambio di orizzonte e di pubblico di riferimento, realizzata non un capriccio per aprire un nuovo capitolo nella storia di un musicista capace di creare nella sua carriera tre band di straordinario successo. Dieci album in studio (l'ultimo dei quali, "All Our Yesterdays", appena uscito), quattro dal vivo, raccolte e tour di successo ogni anno, con Paesi, come Germania e Giappone, dove il gruppo è una vera istituzione. I Blackmore's Night non sono solo a conduzione familiare, ma sono una famiglia essi stessi, nella quale si viene accolti e, se rispettosi delle regole, dalla quale si può ricevere molto.
All'OMBRA DELLA LUNA
Gaetano Loffredo
Tsunami edizioni
256 pp.gg + inserto fotografico
20 euro