La decisione

Affitti brevi, il Comune di Milano vieta le keybox: sanzioni fino a 400 euro

L'assemblea cittadina introduce il divieto sulle strutture usate per gli alloggi temporanei, con applicazione prevista tra un mese

04 Dic 2025 - 18:55
 © Ansa

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Il Comune di Milano introduce il divieto di installare keybox, (cassette portachiavi utilizzate per gli affitti brevi) lungo le strade cittadine. La misura riguarda in particolare il posizionamento su elementi dell'arredo urbano, sulla segnaletica stradale, su recinzioni, cancellate, pali della luce o su qualunque altra struttura collocata su suolo pubblico. La decisione è stata presa dal Consiglio comunale, che ha approvato una delibera di iniziativa consiliare destinata a entrare in vigore entro 30 giorni. Per chi non rispetterà le disposizioni sono previste sanzioni comprese tra 100 e 400 euro, alle quali si aggiungono le spese per la rimozione. 

Gli affitti brevi -

Quello di Milano è l'ultimo caso di intervento per limitare il diffondersi di questo sistema di consegne delle chiavi per gli affitti brevi. Le onnipresenti keybox - pensate per il self check-in - sono piccole cassette di sicurezza installate su cancelli, ringhiere o muri dei palazzi che stanno però generando un problema crescente nelle città italiane.

Le keybox, spesso installate senza autorizzazioni, alterano il decoro urbano e trasformano le facciate dei palazzi in vere “pareti di cassette”. I condomìni si trovano a fronteggiare un uso intensivo degli spazi comuni senza alcun coordinamento, mentre i residenti lamentano una continua rotazione di visitatori, rumori e difficoltà nel controllo degli accessi.

La presenza massiccia di keybox diventa così il sintomo di un altro nodo: la crescita incontrollata degli affitti brevi. Il boom delle piattaforme online ha aumentato l’offerta turistica ma ha ridotto la disponibilità di alloggi per i residenti, contribuendo all’aumento dei canoni e alla perdita di identità di molti quartieri.

Alcuni Comuni stanno intervenendo con regolamenti specifici, obbligo di autorizzazione o divieti nelle zone storiche. L’obiettivo è bilanciare le esigenze del turismo con quelle dei residenti, riportando ordine nella gestione degli accessi e limitando l’impatto visivo e sociale delle keybox.
Il tema resta aperto: tra diritto alla proprietà, necessità di regole chiare e convivenza nei centri urbani sempre più sotto pressione.