Forlì, torna a casa dopo tre anni il carlino rubato a 300 chilometri di distanza
Minù era stata rapita dal giardino della sua abitazione a Forlimpopoli, provincia di Forlì-Cesena, ed era finita a Gallicano (Rm): il controllo del microchip, dopo una segnalazione per maltrattamenti, le ha fatto ritrovare i suoi padroni
La storia di Minù ha dell'incredibile: sparita dal giardino di casa a Forlimpopoli, nella provincia di Forlì-Cesena, è ricomparsa tre anni dopo in un'abitazione di Gallicano (Rm), a 330 chilometri dal luogo della scomparsa, dove era tenuta in cattive condizioni. Una brutta avventura per questo carlino che è potuto ritornare tra le braccia dei suoi padroni grazie alle guardie zoofile di Oipa intervenute dietro segnalazione. Così è stato verificato il microchip della cagnolina e si è potuto risalire ai suoi padroni, che l'hanno attesa in lacrime alla stazione di Bologna.
"I furti di cani, soprattutto di razza, da giardini, automobili o fuori dai negozi, sono un fenomeno in crescita perché gli sbocchi criminosi, dall’accattonaggio alla riproduzione scopo vendita, sono purtroppo molteplici – spiega Claudio Locuratolo, coordinatore guardie zoofile Oipa Roma. – Ecco perché invitiamo a non lasciare mai il proprio cane incustodito e a ricordare che il microchip, come in questo caso, fa la differenza tra un cane perso per sempre e un cane che può riabbracciare la sua famiglia".
Minù, sette anni, era detenuta con altri cani da una 34enne che ha dichiarato alle guardie dell'Oipa di essere la proprietaria degli animali e che la carlina le era stata lasciata dalla cognata al momento irrintracciabile. Gli agenti, non convinti delle spiegazioni fornite dalla donna, hanno avviato accertamenti sul microchip al fine di verificare la provenienza della cagnolina.
Un rapido controllo presso l'anagrafe canina ha consentito di risalire al vero padrone di Minù, a Forlimpopoli, il quale, tra l'emozione e lo stupore, riferiva che la piccola era stata rubata dal giardino tre anni prima e che aveva sporto regolare denuncia di furto. Così Minù ha raggiunto Bologna in treno per venire riconsegnata al proprietario che, in lacrime, insieme alla figlia, ha potuto riabbracciarla.
La donna trovata in possesso di Minù dovrà rispondere del reato di ricettazione e di false dichiarazioni a pubblico ufficiale circa la propria identità, dal momento che durante il primo controllo aveva fornito un nome falso.
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