Prima dell'incontro"con i ministri degli Esteri dei Paesi del cosiddetto gruppo dei volenterosi il vicepremier è tornato sulla guerra Mosca-Kiev
"E' vero che è difficilissimo far sedere attorno al tavolo Putin e Zelensky, ma se noi ci arrendiamo gli accordi non si troveranno mai". Così il vicepremier Tajani a Fondi, in provincia di Latina, per la presentazione del libro "Oltre il male" di Andrea Riccardi. Non nasconde la preoccupazione per lo stallo delle trattative tra Russia e Ucraina. Parole, le sue, pronunciate poco prima della videoconferenza con i ministri degli Esteri dei Paesi del cosiddetto gruppo dei volenterosi - presente anche l'omologo ucraino - per discutere di come proseguire il lavoro iniziato a Washington. "Servono garanzie solide e credibili per assicurare sicurezza e stabilità durature a Kiev", scrive Tajani sui social al termine del vertice, rilanciando la posizione dell'Italia sull'estensione all'Ucraina - a pace raggiunta - dell'articolo 5 della Nato che impone la reazione collettiva degli Stati in caso di minacce o aggressioni a uno degli alleati. Ed è ancora il vicepremier a riferire di aver condiviso con i partner europei i contenuti del colloquio avuto con Papa Leone XIV. "Non si è discusso specificamente di un possibile ruolo da mediatore del Vaticano - ribadisce Tajani - ma della necessità che tutti noi continuiamo il pressing su Putin per arrivare alla pace".