Secondo l'Osservatorio di Cittadinanzattiva, la spesa per i rifiuti cresce del 3,3% nel 2025. Catania la città più cara con 602 euro, Cremona la più economica con 196 euro
di Stefania ScordioAumenta la spesa per i rifiuti. Le famiglie italiane fanno i conti con i rincari della Tari, soprattutto nel Sud Italia. Secondo l'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, quest'anno il versamento è salito in media del 3,3% passando da 329 euro del 2024 a 340 euro nel 2025.
La somma include le componenti perequative, cioè quei costi aggiuntivi che Arera - Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - ha introdotto per far fronte ad alcune spese: dai costi relativi ai rifiuti accidentalmente pescati, a quelli derivanti da eventi calamitosi, ma anche per coprire la spesa del bonus sociale. Per le famiglie con Isee entro i 20mila euro scatta infatti uno sconto del 25% dal 2026.
Si tratta di un contributo di sei euro applicato ad utenze sia domestiche che non. Ad incidere sull'aumento o sul calo della tariffa per i rifiuti anche il metodo di calcolo ora vincolato a determinati standard di qualità. Previsti premi ai gestori che li raggiungono o li superano, mentre vengono penalizzati coloro che non li rispettano.
Le regioni in cui si registra una spesa più alta sono Puglia, Campania e Sicilia. La spesa più bassa in Trentino, Molise e Lombardia. Tra i capoluoghi, la città più dispendiosa è Catania con 602 euro di Tari, la più economica Cremona con 196 euro.