Il vicepresidente del Consiglio ha replicato alle polemiche seguite alla sua partecipazione al ricevimento organizzato a Roma dalla Cina
di Enrico LaurelliC'è' un ricevimento all'ambasciata cinese a Roma. La lista degli invitati elenca personalità, politici, diplomatici, ministri. Tra questi Matteo Salvini insieme a tanti altri: presenti alla serata un folto gruppo di parlamentari che va dal Pd a Fratelli d’Italia. Tra gli ambasciatori invitati c'è anche il russo Alexei Paramonov. Presentazioni d'obbligo, così come per gli altri rappresentanti, e così ecco che il vicepremier della Lega saluta Paramonov con una stretta di mano. E che succede? Che le opposizioni insorgono: "La stretta di mano di Salvini all'ambasciatore è una vergogna profonda", esplode Filippo Sensi del Pd. "E' assurdo che Meloni accetti tutto questo" per Riccardo Magi di Più Europa. "Salvini deferente", è l'aggettivo usato da Francesco Boccia. Insomma, montano gli attacchi. "Ma se vai ospite a casa di qualcuno e qualcuno ti saluta - fa notare il vicepremier - lo saluti come è giusto che sia se vuoi avere buone relazioni, se ci tieni a costruire un dialogo. Preferisco una stretta di mano a uno sguardo rabbioso", chiosa il leader della Lega che tiene a chiarire: "Ho salutato l'ambasciatore russo ma anche l'ambasciatore spagnolo e tanti altri diplomatici, anche italiani".