L'impianto nella sua materia grigia è avvenuto lo scorso luglio. E dopo tre mesi riesce già autonomamente a bere acqua da un bicchiere
di Paola MiglioRide e scherza nonostante il suo immobilismo causato dalla Sla, ma per Nick Wray è davvero un momento straordinario: riesce a controllare i movimenti di un braccio robotico con il suo cervello tramite l'impianto di Neuralink, la società co-fondata da Elon Musk che mira a mettere in comunicazione il tessuto cerebrale di un essere umano con un computer tramite un interfaccia neurale impiantabile. Nick diventa così l'ottavo partecipante umano a far parte dello studio.
L'impianto nella sua materia grigia è avvenuto lo scorso luglio. Ad appena tre mesi di distanza è già in grado di bere da un bicchiere, mettersi un cappello e scaldare cibo nel microonde. Momenti di quell'autonomia persa del tutto a causa della malattia degenerativa che lo ha privato del controllo muscolare.
Prima di Nick, aveva fatto scalpore la storia di Noland Arbaugh, 29 anni, da quattro tetraplegico in seguito a un incidente. Anche lui è tra i fortunati che partecipano alla sperimentazione di Neuralink. Eccolo mentre gioca a scacchi con un computer, muovendo le pedine solo con il pensiero. Secondo Musk questo è soltanto l'inizio, e nel 2026, ha annunciato, ci saranno altri importanti sviluppi, con l'obiettivo finale di ridare totale libertà alle persone con malattie neurologiche gravi.
Per l'uomo visionario che vuole raggiungere le stelle e viaggiare esclusivamente su auto senza carburante, c'è dunque anche un desiderio più "terreno" e rivolto ai più fragili, come appunto quello di far tornare a muovere persone immobilizzate e, ancora più in là, creare una interazione sempre più profonda con l'Intelligenza artificiale.