House of Doge, società collegata alla Dogecoin Foundation, colosso mondiale nel settore delle monete virtuali, è diventata azionista di maggioranza del club
di Francesca BenvenutiLe criptovalute Dogecoin fanno il loro ingresso nella provincia nobile del calcio. Due mondi apparentemente lontanissimi: eppure, con il cambio di proprietà della Triestina - club con oltre un secolo di storia, colpito da una profonda crisi tecnica ed economica - oggi si aprono scenari rivoluzionari. In Europa mai prima d'ora, infatti, una realtà legata alle monete digitali aveva assunto il controllo diretto di un club professionistico.
L'annuncio arriva dal sito della società alabardata: House of Doge, società collegata alla Dogecoin Foundation, è diventata azionista di maggioranza attraverso la controllata Dogecoin Ventures. Dogecoin era stata lanciata nel 2013 come parodia delle stesse criptovalute: in poco tempo, però, aveva iniziato a circolare e a crescere; la visibilità offerta da Elon Musk - si poteva pagare una Tesla in Dogecoin - ne ha poi consolidato la reputazione.
Finora, le monete virtuali erano entrate nello sport attraverso sponsorizzazioni o partnership commerciali: la Triestina - a luglio, sul ciglio del fallimento, oggi all'ultimo posto nel girone A della serie C - diventa un laboratorio in cui storia e comunità digitale globale si fondono per il rilancio. Presto, si potrebbero sperimentare, ad esempio, la vendita di biglietti e merchandising in Dogecoin, o forme di partecipazione dei tifosi attraverso le criptovalute. Un futuro tutto da scrivere, che "El Paron" Nereo Rocco - triestino doc, leggendario allenatore del Milan - non avrebbe mai potuto immaginare.