È ora vietato pubblicare e diffondere immagini, video o voci falsificate tramite intelligenza artificiale che riproducono persone, luoghi o cose in modo da ingannare chi le vede e causare danni
di Matilde LiuzziI deep fake, i falsi creati con gli algoritmi, diventano reato. È ora vietato pubblicare e diffondere immagini, video o voci falsificate tramite intelligenza artificiale che riproducono persone, luoghi o cose in modo da ingannare chi le vede e causare danni.
Con l'entrata in vigore della nuova legge sull'intelligenza artificiale, chi manipola la realtà con la tecnologia rischia fino a cinque anni di prigione. Il reato colma un vuoto nel nostro codice penale e può essere perseguito solo su denuncia della vittima. Se collegato a un altro crimine o se la vittima è una persona incapace o una pubblica autorità, le forze dell'ordine possono intervenire anche senza una denuncia.