L'intervista a Tgcom24

Gaza e Russia, lo storico Andrea Spiri a TGcom24: "Il cambiamento? La politica estera Usa incentrata sull'ego di Trump"

Focus sulle crisi internazionali in corso e sul ruolo degli Stati Uniti: "Stiamo assistendo a un grande disordine globale"

06 Ott 2025 - 12:06
09:45 

"Stiamo asssistendo a un grande disordine globale, che sta rivoluzionando il modo di essere e di intendere la politica globale: è una fase che va avanti ormai da qualche anno ma che in questo momento si sta acuendo, con profonda ridefinizione degli assetti geopolitici globali e riequilibrio dei rapporti di forza, in particolare in Medioriente, in un tentativo potente di ridefinizione dell'intero assetto nel percorso verso il piano di pace". Esordisce così, nel suo intervento a Tgcom24, lo storico Andrea Spiri, chiamato ad analizzare le attuali crisi internazionali.

"Ora si spera a uno sbocco che abbia come tappa ultima la pace, - continua riferendosi alla situazione di Gaza, - ma non possiamo comprendere la politica internazionale degli Usa in Medioriente se non partiamo da presupposto: con Obama, agli inizi degli anni Duemila, l'asse strategico americano fu riorientato guardando non più al lato Est e Sud dell'Europa, e quindi al Mediterraneo allargato, ma guardando a maggiori minacce come la Cina e l'Indopacifico".

"Così, - continua Spiri, - si è distolta l'attenzione americana da altri quadranti di crisi, come quello mediorientale. Gli Usa dovevano terminare le guerre in Medioriente, ritirando i loro uomini da lì, ma l'accelerazione della disgregazione dell'area ha costretto sia Biden che Trump a tornare su quei territori".

Mentre in Egitto si accendono i riflettori sui negoziati di pace sul piano Trump, i riflettori sembrano totalmente spenti sulla crisi ucraina. "Anche lì - spiega Spiri - l'intenzione degli Usa negli ultimi 15 anni era di guardare alla Russia con un'ottica e un approccio diverso, più dialogante, perché la Federazione veniva considerata più affine a Usa e Occidente in termini strategici rispetto alla minaccia presentata dal gigante asiatico. Poi tutto è cambiato, senza dover mai dimenticare che la politica estera di Trump è orientata sull'ego del presidente".

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