Come racconta il documentario Untold Stories di Dida Faridoon dopo il 2003, le persecuzioni nei confronti dei cristiani da parte delle milizie islamiste sono aumentate sempre di più, fino all'arrivo dell'Isis a Mosul, nel 2014, che ha costretto 120mila fedeli a fuggire
di Francesca CantoLe chiese sono vuote a Basra, nel sud dell'Iraq, di alcune rimangono soltanto macerie. Delle 7mila famiglie che un tempo costituivano la comunità cristiana della città, ne sono rimaste soltanto 350. E questa provincia, la più importante della zona meridionale del Paese, è solo lo spicchio di una crisi che riguarda l'Iraq intero.
"I cristiani stanno scomparendo" - ha detto il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, che insieme agli assiri e ai siriaci compongo la comunità religiosa.
Come racconta il documentario Untold Stories di Dida Faridoon - che spiega la condizione di discriminazione in cui vivono gran parte delle minoranze etniche in Iraq - dopo il 2003, le persecuzioni nei confronti dei cristiani da parte delle milizie islamiste sono aumentate sempre di più, fino all'arrivo dell'Isis a Mosul, nel 2014, che ha costretto 120mila fedeli a fuggire. Dopo la sconfitta dello Stato Islamico nel 2017, solo poche famiglie sono tornate nel Paese. Come riporta la regista Faridoon, le regole che preservano le minoranze sono deboli e la Costituzione stessa non ammette leggi in contrasto con l'Islam. Nonostante il calo della violenza da parte delle milizie estremiste, i diritti dei cristiani e di altre etnie, come i curdi, non sono riconosciuti. Molti all'interno di queste comunità vengono ancora minacciati di morte, altri continuano ad essere allontanati dalla vita sociale e non hanno possibilità di lavorare. E se 20 anni fa, prima dell'invasione statunitense, in Iraq si contavano 1,5 milioni di cristiani, oggi ne restano solo 250mila.