Gli investitori iniziano a dubitare della solidità del dollaro e preferiscono puntare sul metallo giallo
Continua la corsa del prezzo dell'oro. Il metallo prezioso sfonda la soglia dei 3.700 dollari l'oncia. È un record assoluto, ma soprattutto la fotografia di un mondo che cambia. Gli investitori iniziano a dubitare della solidità del dollaro tra debito pubblico in crescita, politica fiscale senza freni e pressioni del presidente americano Donald Trump sulla Federal Reserve. E preferiscono puntare su un bene rifugio e antico come il metallo giallo.
Le banche centrali di Asia e Medio Oriente, intanto, cercano di ridurre la loro dipendenza dagli Stati Uniti e accumulano piuttosto riserve di oro. A livello globale i governi sanno che la moneta americana è una leva potente nelle mani degli Stati Uniti, soprattutto dopo che i Paesi occidentali hanno congelato le riserve russe in valuta estera in seguito all'invasione dell'Ucraina. E preferiscono un bene immune a sanzioni come il metallo prezioso, che non può essere bloccato.
Il rialzo dei prezzi è stato rapido: all'inizio dell'estate l'oro era a 3.200 dollari, mentre a fine agosto aveva superato quota 3.500. Ora naviga oltre i 3.700. Un guadagno che supera il 40% da inizio anno.