Lo stilista"ha lavorato fino all'ultimo della collezione che sfilerà a fine settembre Addio a"
di Eleonora Rossi Castelli"Io sono il mio lavoro, diceva". E ha lavorato fino all'ultimo Re Giorgio. Attento a ogni dettaglio della collezione che sfilerà a fine settembre, una celebrazione dei 50 anni dell'azienda che porta il suo nome e di cui era unico proprietario. Perché Giorgio Armani è stato un genio della moda - "Creare è la mia ragione d'essere nel mondo" - ripeteva - ma è stato anche un grande imprenditore. Ha sempre tenuto lui personalmente le redini dell'azienda, un impero da 13 miliardi di euro che va oltre il fashion e comprende alberghi, arredi, fiori, occhiali, profumi, barche, case...ultima acquisizione la storica Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi. Perfettamente nel suo stile, aveva pensato già da tempo anche alla successione. "Vorrei che fosse un passaggio graduale, senza rotture" aveva detto in un'intervista-testamento pochi giorni fa al Financial Times. Per questo, aveva creato una fondazione e lavorato attentamente alla divisione dei ruoli e delle quote societarie.