Sanità, liste dʼattesa infinite: due anni per una mammografia
Due anni per una mammografia di screening, tre mesi per un intervento di tumore allʼutero, due mesi per una visita specialistica ginecologica urgente da fissare entro 72 ore, sempre due mesi per una visita di controllo cardiologica da effettuare entro 10 giorni.
Sono solo alcuni esempi dei tempi di attesa biblici segnalati dai cittadini che lamentano anche disfunzioni nei servizi di accesso e prenotazione, ad esempio determinati dal mancato rispetto dei codici di priorità, da difficoltà a contattare il Cup, impossibilità a prenotare per liste d’attesa bloccate. L'ultimo report di Cittadinanzattiva, diffuso ieri con il titolo "Rapporto civico sulla salute 2023" spiega che la soluzione di questo grave problema non è neppure vicina. Altri esempi, attinti dai report di Cittadinanzattiva: per una gastroscopia con biopsia è necessario aspettare anche un anno, per una Tac da eseguire entro 10 giorni l'attesa è di 4 mesi, per una risonanza magnetica prevista nelle 72 ore, è stato proposto un appuntamento a 30 giorni. Tempi troppo lunghi e così i pazienti, se non hanno soldi per andare dai medici privati, non si curano: le persone che hanno effettuato visite specialistiche sono diminuite dal 42,3% del 2019 al 38,8% del 2022, stesso calo per gli accertamenti diagnostici passati dal 35,7% al 32%. Nel Mezzogiorno quest’ultima riduzione raggiunge i 5 punti percentuali.
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