Fiasconaro a Tgcom24: "Orgogliosi di portare la Sicilia nel mondo"
"La nostra storia parte dagli anni 50, quando eravamo una semplice bottega: le prime granite, le prime brioche, la prima officina nella casa materna dove sono nato. Non abbiamo alle spalle il nome di una grande famiglia di industriali. Tutto il nostro successo nasce intorno al 2000 con il lancio del panettone, oggi effettivamente facciamo sistema". Così Nicola Fiasconaro, padre del panettone siciliano, ai microfoni di Tgcom24 racconta la storia del suo successo.
"A Natale c'è il trionfo del panettone, nonostante la crisi, i dati sono in incremento. Crescite importanti anche quest'anno", osserva il maestro pasticcere che però conosce i problemi dell'industria dolciaria italiana. "Noi abbiamo fatto alcuni investimenti che ci hanno portato all'autosufficienza permettendoci di pagare un anno prima le componenti del panettone e dei dolci siciliani che esportiamo nel mondo", evidenzia.
Il successo è nel panettone. "E' un simbolo cristiano, in un periodo drammatico come questo della guerra che stiamo vivendo, non si rinuancia ai valori cristiani. Lo mangiano anche gli asiatici e i musulmani", afferma Fiasconaro. "Siamo orgogliosi di essere ambasciatori del Made in Italy, portiamo la nostra terra nel mondo, Cefalù, Castelbuono e i borghi vicini sono stati candidati dall'Unesco come Città Creativa per la Gastronomia. Qui il turismo è un punto di forza".
Tornando al panettone, oltre ai classici della tradizione nordica in chiave siciliana, quest'anno da non perdere è quello con la marmellata di ciliegie. "Ciliegie a chilometro zero che nascono e crescono sulle Madonie", conclude il pasticcere, ribadendo la qualità delle materie prime usate.
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