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Viaggiare? Rende più felici dell'amore

Secondo un sondaggio, una vacanza dà più gioia che sposarsi e avere dei figli

Trovare il principe azzurro e convolare a giuste nozze? No grazie.

Molto meglio una bella vacanza. Fare un bel viaggio è molto più appagante che uscire con il proprio partner e soprattutto è il modo ideale per tirarsi su di morale quando ci si deve consolare di qualcosa. Non ha molta importanza il modo che si sceglie per trascorrere la propria vacanza: ciò che rende felici è il viaggio in sé, che si scelga di soggiornare in un albergo super lusso o in agriturismo in campagna.

Sono questi i risultati di un recente sondaggio realizzato da Booking.com: lo studio rivela che partire per una meta di vacanza ci trasmette una carica emozionale così intensa da essere paragonabile a quella dei momenti più importanti della nostra vita personale, compreso il matrimonio (49% delle risposte), uscire con il partner (51%), e addirittura avere un bambino (29%). Inoltre, il 77% degli intervistati dichiara che quando si sente giù di morale, prenota una vacanza e si sente più felice.

Lo studio ha preso in considerazione le risposte di 17.000 persone in 17 Paesi diversi, mettendo in luce il fatto che secondo la maggior parte degli intervistati un'esperienza di viaggio, che si tratti di una vacanza zaino in spalla, di un soggiorno in B&B, fino alla villeggiatura in villa e persino alla fuga esotica, riesce a creare più felicità rispetto alle cose materiali (70%). Ecco perché il 56% di noi preferisce regalarsi una vacanza piuttosto che acquistare vestiti, gioielli e altri accessori. E' addirittura quasi la metà del campione (48%) a dare la precedenza a un viaggio piuttosto che al restyling della propria casa.

I benefici effetti del viaggio cominciano già prima della partenza. Cominciamo a sentirci felici nel momento in cui pianifichiamo il viaggio e la felicità si intensifica al momento della prenotazione, della partenza e poi nel viaggio stesso. La fase di organizzazione della vacanza per molti è addirittura il momento in cui si prova la carica maggiore di felicità: quasi tre quarti degli intervistati ha dichiarato di provare un vero e proprio picco di euforia durante la ricerca della destinazione. Il 56% si sente al top della gioia al momento della prenotazione e sottolinea l'importanza di averne immediatamente la conferma, per esser certi di essersi assicurati l'accomodation desiderata. Non solo: prenotare un viaggio crea assuefazione: circa il 35% degli intervistati ammette di cominciare a cercare una meta di vacanza già con diversi mesi di anticipo e il 5% comincia addirittura un anno prima della partenza.

Un ruolo importante è giocato anche dall'aspettativa di quel che avverrà durante il viaggio: Tra la prenotazione e la partenza un quarto degli intervistati dichiara di sentirsi felice, pregustando il viaggio, una o più volte al giorno. Durante l'attesa, 8 persone su 10 si rallegrano osservando una mappa della destinazione, o cercando i luoghi da inserire nel proprio itinerario, o preparandosi allo shopping per rinnovare il guardaroba in occasione della vacanza (52%). Rende felici 8 persone su 10 il fatto di guardare, in attesa della partenza, le foto della destinazione e degli alloggi, mentre a 6 persone su 10 piace leggere le recensioni della casa o dell'hotel scelto, anche a prenotazione già effettuata. Per oltre 6 persone su 10 il picco della felicità è mettere il messaggio di “out of office” nella propria e-mail prima di andare in ferie, mentre l'87% dichiara che i momenti più felici della vacanza sono il primo giorno e vedere il proprio alloggio per la prima volta (83%).

Commenta Shawn Achor, studioso laureato ad Harvard e uno dei massimi esperti mondiali di felicità: ““Studio dopo studio, emerge sempre di più l'importanza della “fase di attesa” durante la pianificazione e l'immaginazione del viaggio. Questo è quanto dico anche nella mia ricerca pubblicata sull'Harvard Business Review: a differenza della vacanza media, un viaggio ben organizzato e a basso contenuto di stress ha il 94% di probabilità di farci tornare al lavoro con più energia, entusiasmo e felicità”.

“Oltre un decennio di ricerche dimostra che il vero vantaggio competitivo da possedere nel mondo moderno è avere un cervello attivo e che pensa in modo positivo. Infatti, da poco ho constatato che chi usa tutti i propri giorni di ferie non solo è più felice, ma ha anche il 34% di possibilità in più di ricevere un bonus nei 3 anni successivi. Quindi è dimostrato: viaggiare felici paga!”.