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Pier Silvio Berlusconi: "Non esiste nessuna ipotesi Sky-Premium"

Il vicepresidente e ad di Mediaset ha presentato a Portofino lʼofferta Premium per la prossima stagione

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Un'integrazione Sky-Premium? "A oggi è una questione che non esiste". A dirlo è il vicepresidente e ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. "Con Sky non c'è nessuna trattativa aperta. I buoni rapporti con la famiglia Murdoch ci sono sempre stati, ma non siamo venditori". Berlusconi ha promesso "un cambio di passo, una strategia di attacco" legata alla nuova offerta Premium il cui fiore all'occhiello è l'esclusiva sui diritti per la Champions League.

Pier Silvio Berlusconi: "Non esiste nessuna ipotesi Sky-Premium"

Nessuna trattativa con Sky, dunque, sulla Champions League: "Non abbiamo mai minimamente pensato a cedere i diritti. Del resto - sottolinea - l'ultimo anno non ce l'hanno data e ci hanno costretto ad andare a cercare l'esclusiva. Non avevamo scelta: o mollavamo la Champions o rilanciavamo. Del resto, la guerra sui contenuti premium è all'ultimo sangue: quando vai in guerra, devi combattere".

E la guerra con Sky è sempre stata aperta. "Con Sky non c'è mai stata una tregua armata, ci siamo fatti sempre una concorrenza spietata, perfino eccessiva", ammette Berlusconi, che promette però ora "un cambio di passo, una strategia di attacco" legata alla nuova offerta Premium il cui fiore all'occhiello è l'esclusiva sui diritti per la Champions League per i prossimi tre anni. E' difficile prevedere se, una volta superata la crisi, ci sarà spazio per due operatori sul fronte della pay tv: "Se il mercato tornerà a crescere, lo spazio per due operatori si pu trovare. Il mercato italiano è piccolo, noi oggi sentiamo che dobbiamo combattere".

Il vicepresidente di Mediaset ha voluto poi sottolineare la positività dell'operazione Premium dal punto di vista dei bilanci. "Finora il lancio di Premium, un'azienda che vale 900 milioni, ci è costato zero, non ha peggiorato di un euro in passivo il risultato di Mediaset" ha affermato, spiegando che "l'obiettivo della società a breve e medio termine non è fare utili, ma abbonati". Il piano di lancio della nuova offerta prevede di toccare quota due milioni entro l'anno (dagli attuali 1,7 milioni) e di "rientrare entro tre anni dagli investimenti", su tutti quello per la Champions: "Abbiamo sborsato 210 milioni all'anno per tre anni, pagando meno del 30% in meno rispetto a quanto era costata prima. Basti pensare che in Inghilterra Sky ha speso l'86% in piu' per la Premier League".

"A febbraio-marzo offerta pay sul satellite" - L'ad ha anche annunciato che Mediaset lavora a un nuovo decoder, "che potrà ricevere digitale terrestre, banda larga e satellite e sarà pronto a gennaio 2016" e a "un'offerta pay sul satellite" che dovrebbe partire "a febbraio-marzo", in grado di sfruttare anche su un'altra piattaforma l'ampio portafoglio di diritti acquisiti da Premium in esclusiva, a partire da quelli per la Champions League.

"Netflix non è una minaccia" - L'arrivo in Italia di Nteflix, previsto per ottobre, non preoccupa l'ad Mediaset. "Non vediamo Netflix come un concorrente diretto - spiega Pier Silvio Berlusconi -: il nostro core business resta la tv generalista e gratuita, ma anche sul fronte della pay siamo sempre stati molto innovativi, come dimostra anche il lancio di Infinity un anno fa. Non ci sentiamo così minacciati dall'arrivo di Netflix. La domanda è quella che è, c'è semplicemente un player in più sul mercato".

Raccolta pubblicitaria in crescita - "In un mercato della raccolta pubblicitaria che continua a calare, facciamo meglio di tutti i nostri concorrenti: non si può parlare di ripresa, ma ci sono segnali positivi per quanto riguarda maggio e ancora di più a giugno - spiega Berlusconi - Ci sentiamo di dire che chiuderemo il secondo trimestre meglio del primo". Le prospettive future, comunque, restano "complicate per la scarsa visibilità del mercato".

Non sono esclusi accordi con società di tlc - Mediaset non esclude che "a breve ci possano essere accordi commerciali con telco", annuncia il vicepresidente. "Sono le compagnie telefoniche che continuano a cercarci", sottolinea, spiegando che "non si tratterà di intese basate su una banale unione di listini, quanto di offerte ad hoc per la banda larga. Resta però un mio obiettivo personale non creare banali accordi commerciali, ma vere offerte triple o quadruple play, in grado di portare vantaggi visibili sia ai clienti sia alle aziende". Del resto, "un incrocio tra media e telco è inevitabile: se saranno le telco a 'mangiare' i media o viceversa, dipendera' dalla forza dei singoli mercati e aziende".

De Fillippi a Sanremo? "Libera di fare ciò che vuole" - Mediaset sarebbe pronta a dare la liberatoria a Maria De Filippi per farle condurre il festival di Sanremo? "Sanremo è Sanremo" risponde Berlusconi. "Maria fa tutto quello che vuole. E poi la storia è piena di nostri personaggi che hanno fatto Sanremo: a noi non fa male, anzi". In tema De Filippi c'è spazio anche per i complimenti per l'ultima edizione di "Amici" e la partecipazione di Saviano. "Mi è sembrato molto efficace. Tanto di cappello a Maria De Filippi per averlo portato in tv e averne fatto un evento: nel suo ruolo è stato bravissimo". E "Amici" è anche l'occasione per sottolineare lo stato di salute della tv generalista. "E' il media più vecchio ma anche il più longevo - spiega -. Pensate alla finale di Champions Juve-Barca o ad Amici: è lì che segui l'evento live. In primavera Canale 5 è l'unica rete, insieme a Retequattro, a crescere nel panorama delle generaliste".