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Mario Biondi: "Un nuovo album per andare al di là degli schemi"

Esce martedì 5 maggio "Beyond", il nuovo lavoro del cantante siciliano, tra conferme di un sound consolidato e svolte stilistiche inaspettate

mario biondi 2015 beyond
ufficio-stampa

Si intitola "Beyond", "al di là" il nuovo album di inediti di Mario Biondi che esce martedì 5 maggio.

Un album che sin dal titolo mette in chiaro l'intenzione di cercare qualcosa di nuovo. E infatti accanto a brani nel classico solco del cantante catanese, sono diverse le aperture a sonorità per lui inedite. "In questo progetto ho voluto osare, misurarmi con sonorità più giovanili - spiega a Tgcom24 -, avevo voglia di andare oltre le aspettative".

Mario Biondi: "Un nuovo album per andare al di là degli schemi"

E così il risultato è un lavoro dal sound moderno, dove nell'arco di 13 brani Biondi riesce a mettersi in sintonia con mondi diversissimi grazie a uno stuolo di collaboratori d'eccezione. Dal funky/soul dei Dap Kings alle atmosfere british di Bernard Butler (ex chitarrista dei Suede), per arrivare ai contributi lirici di D.D. Bridgewater e Nick The Nightfly, oltre a quelle dell'amico fraterno Bluey degli Incognito. Un album moderno anche nella confezione, con la copertina in realtà aumentata, attraverso la quale, tramite un'app, sarà possibile accedere a contenuti multimediali sempre diversi ed esclusivi.

Come mai questa voglia di novità? Punti a un pubblico diverso o più allargato?


In realtà avevo voglia di misurarmi con cose nuove in primis per me stesso. Se questo poi susciterà interesse in nuovi ascoltatori tanto meglio. Ma era più il desiderio di fare qualcosa in totale libertà e in questo progetto molti brani hanno preso una potenzialità che io stesso non mi aspettavo.

Hai detto che il singolo "Love Is A Temple" aveva bisogno di trovare il suo tempo per spiccare il volo, come un figlio. Lo avevi pronto da molto?


Da almeno tre anni. Inizialmente non lo avevo scritto nemmeno per me ma per una mia corista. Poi per varie ragioni lei non lo ha potuto incidere ed è rimasto lì. Quando si è trattato di scegliere i brani per il disco ho pensato di provarla e in effetti è apparso sin dall'inizio un brano 'molto mio'.

Invece un brano decisamente fuori dai tuoi schemi è la conclusiva "Where Does The Money Go", un reggae. E' nato così o si è evoluto in corso di lavorazione?

Sin dall'inizio è stato qualcosa di diverso dai miei canoni, ma in una prima fase aveva un incedere più brit pop. Poi abbiamo pensato potesse essere fatto come un rock sostenuto alla Red Hot Chili Peppers. Ma appena è apparsa l'idea del reggae me ne sono innamorato. Ironico nella maniera giusta per trattare un tema come quello del denaro.

Come è nata la collaborazione con Bernard Butler?


"Heart Of Stone" mi è stato proposto dalla Sony, mi è piaciuto sin da subito. E' un brano dalla melodia molto british. Appena ne ho sentito la valenza ho voluto mettermi in contatto con i Dap Kings perché venisse prodotto da loro. E in effetti è stato vestito nella maniera perfetta.

Come è nata l'idea della cover in realtà aumentata?


Il sound engineer che ha mixato con me l'album è un imprenditore attento alle innovazioni. Quando mi ha parlato della realtà aumentata io ne sono rimasto immediatamente colpito. Grazie a un'app la gente che ha il cd potrà accedere a una serie di contenuti che saranno messi a disposizione cammin facendo, come video, backstage e altre cose del genere. Si bypassano persino i social, rendendo la comunicazione più personale.

Pensi che una copertina di questo tipo dia senso all'acquisto del cd fisico? Chi ascolterà l'album in streaming non potrà godere di questi contenuti...


Non avevo considerato questo punto di vista ma in effetti potrebbe essere benissimo. La tecnologia in questo caso permette di tornare a godere dell'artwork di un disco come si faceva negli anni 70 e 80, quando le confezioni degli lp erano vere opere d'arte.

Tu che sei legato a generi musicali di anni in cui il disco era l'oggetto "sacro", come vivi le innovazioni tecnologiche?


In realtà io amo la tecnologia, ne sono affascinato e cerco di starci dietro anche se le innovazioni ormai sono talmente veloci che non si riesce a vedere un orizzonte, l'evoluzione è continua. Quello che non mi piace è che qualcuno possa fare il leone da tastiera venendo a sparare cattiverie su iTunes senza aver comprato il disco ma solo perché ha un account. Questo è antipatico e cattivo.