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Robbie Williams, un re folle a San Siro

Il cantautore sbarca a Milano col Take The Crown Stadium Tour tra effetti speciali e hit

Olycom

Qualche detrattore ha malignato: "Robbie Williams fa questo tour per far cassa". Sarà, ma l'eccentrico cantante con energia ha trascinato e divertito i 55mila fan accorsi allo Stadio San Siro di Milano (tra questi c'era anche Tiziano Ferro) per l'unica tappa italiana del Take The Crown Stadium Tour. Scenografia spettacolare con l'enorme riproduzione del volto di Robbie a sovrastare il palco. Ma l'egocentrismo, si sa, è il suo peccato veniale.

E' un gradito ritorno quello di Robbie a San Siro a due anni esatti, era sempre il mese di luglio, dalla rimpatriata coi Take That. Però erano sette anni che non faceva un tour da solo, infatti l'ultimo "Close Encounters Tour" risale al 2006. Stavolta l'artista - sull'onda della paternità - si è rimboccato le maniche, dopo il successo della reunion coi Take That, ed è tornato a fare tutto da solo, album di inediti compreso ("Take The Crown"). Poi la voglia di partire in tour che appare come una gigantesca macchina da guerra. Il cantante, tra una tappa e l'altra, prepara un album in uscita a fine anno e c'è chi scommette che tornerà alle sonorità swing di successo già sperimentate con "Swing When You're Winning" del 2001.

Ad aprire lo show il bravo Olly Murs proveniente dalla sesta edizione di "X Factor". Proprio in quella occasione Robbie l'ha notato e messo sotto la sua ala. Olly ha pubblicato il suo terzo album "Right Place Right Time" e ha alle spalle oltre oltre 2 milioni di dischi venduti nel mondo.

Lo spettacolo inizia col botto, nel vero senso della parola. Subito partono i fuochi d'artificio e le note di "Hey Wow Yeah Yeah" aprono la strada (anzi il cielo) a Robbie Williams che appare sospeso da una fune dall'alto dalla cima dell'enorme palcoscenico dorato che riproduce il suo volto. Si parte subito carichi con l'artista posizionato su una corona con dietro i musicisti - sempre a ricordare che è lui il re - che trascina su "Let Me Entertain You" e in scaletta ci sono anche quattro brani tratti dall'ultimo album "Take The Crown": "Candy" intervallato dalla citazione di "Billie Jean" di Michael Jackson, "Not Like The Others", "Gospel" e "Be a Boy". A sorpresa entra tra il pubblico il busto argentato di Williams , che si schiude piano piano fino a scoppiare in un tripudio di palloncini colorati. C'è anche l'omaggio ai Take That con "Everything Changes" per poi passare a "Strong". A cavallo tra i due brani il mattatore ha cantato con una fan, scelta dalla prima fila, su un letto rosso con sopra il logo della boyband.

I momenti più intensi sono riservati ai successi come "Kids" (con innesti di "Back in Black" degli AC/DC) in un curioso e strepitoso duetto con Olly Murs, quando nella versione originale la partner era Kylie Minogue. Poi tutti a squarciagola ad intonare "Come Undone" (al termine del quale ha baciato in bocca il chitarrista) e il medley acustico con chitarra in braccio "Millennium"/"Better Man"/"Sexed Up". "Rudebox" viene presentata con riferimenti e accenni a "Vogue" di Madonna, una delle artiste preferite da Williams tanto da averle dedicato "She's Madonna" non presente in scaletta. Chiude la scaletta "Rock DJ" e San Siro si accende come una discoteca anni 60. Infine sudato, un po' affaticato ma sempre carico, Robbie concede un triplo bis da mozzare il fiato, accompagnato dagli accendini e cellulari accesi dei fan: "Feel", "She's the One" e il vero e proprio manifesto della sua carriera solista "Angels". Il re Robbie è tornato e la sua migliore risposta per far tacere i detrattori è stata intrattenere i suoi fan, divertendo per più di due ore. E gli si perdona anche qualche imprecisione vocale sparsa qua e là.