VIOLENZA E INTROSPEZIONE

Un "Millennium" di sesso e introspezione

Fincher a Roma per "Uomini che odiano le donne": "Più interessato ai protagonisti che al giallo"

10 Gen 2012 - 09:28
 © LaPresse

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Sbarca il 3 febbraio nei cinema italiani "Millennium: Uomini che odiano le donne", adattamento del primo romanzo di Stieg Larsson firmato da David Fincher. Sesso e violenza al limite dello splatter, ma anche molto introspezione. "Qui il giallo - spiega il regista, a Roma per la promozione con la protagonista Rooney Mara - m'intrigava meno della relazione tra Mikael Blomqvist e Lisbeth Salander".

Su una cosa sia Fincher che Rooney Mara concordano: il film è più fedele al libro della versione svedese di cui è il remake. Le differenze tra le due operazioni di riscrittura saltano all'occhio: più chirurgica e glaciale quella di Fincher rispetto al più cupo e polveroso originale svedese: "Ho visto due dei tre adattamenti - afferma Fincher - letto tutti i romanzi e risposto alla fine a questa semplice domanda: come avrei potuto farlo diversamente?".

Grande interesse quindi per il rapporto tra i due protagonisti. Un rapporto che il regista definisce "sfaccettato, insieme sensuale e paterno", trovando pronta replica in Rooney Mara (che era stata già diretta da Fincher in "The Social Network") per la quale se di paternità si può parlare è "solo per la protezione che la ragazza sa offrire a un uomo più grande di lei".

Divergenze a parte, Rooney e il suo regista si piacciono e non poco. Se Fincher sottolinea come l'attrice americana con la faccia di Audrey Hepburn sia stata scelta dopo un lungo e inutile casting europeo ("Rooney è caparbia, non si ferma davanti a nulla, ha questa timidezza innata che la fa sembrare così vulnerbaile. E dal punto di vista fisico è sempre stata la mia Lisbeth"), Mara coccola il suo mentore dichiarando Fincher "il regista più collaborativo che conosca".

A Rooney Mara Fincher non ha risparmiato nulla: dal nudo alle scene lesbo, per non dire della lunga sequenza di stupro che lascia poco all'immaginazione dello spettatore. Per la Mara poco importa: "Ad averceli sempre personaggi così". Di sicuro ci saranno altre due Lisbeth per lei (già previsti i rifacimenti de "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta"), ma la prima le ha già regalato una candidatura ai Golden Globes. Forse con lei non ci sarà più Fincher: "La mia agenda è aperta", dice sibillino lui, che non ha ancora firmato per il secondo e terzo episodio.

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