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Test di medicina irregolare, Il Tar dà ragione agli studenti: 2000 riammessi

Dopo oltre tre mesi dal test di ingresso a medicina, arriva la sentenza sul ricorso presentato dagli studenti. Esultano gli universitari e avvisano: “Eʼ solo lʼinizio”

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Era l'8 aprile scorso, la data nazionale per il test di medicina 2014, quando un esercito di neodiplomati e non solo si presentò nelle varie università per aggiudicarsi un posto nelle facoltà di medicina. Lo stesso giorno, a poche ore dalla prova, divamparono le polemiche per una serie di presunte irregolarità denunciate dagli studenti. Prima fra tutti la storia di Bari, nel cui ateneo si parlò addirittura di plichi trafugati. Poi a valanga uscirono denunce da Salerno e Napoli per la presunta mancanza di anonimato e per ultima Tor Vergata, in cui risultarono vincitori un gruppo corposo di studenti provenienti tutti dalla stessa provincia. Una tempesta di proporzioni impressionanti. Da sempre il test di medicina provoca polemiche ma mai tanto incisive come quest'anno, di cui oggi vediamo gli effetti.

I ricorsi - Oggi il Tar del Lazio ha accolto una decina di ricorsi in cui gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia hanno condensato le richieste di ben 2000 candidati portando avanti la battaglia Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi. Un numero non da poco, se consideriamo che i posti disponibili erano poco meno di 10.000. Ma quali sono, le irregolarità emerse? A spiegarlo nel dettaglio è l'avvocato Bonetti: “Schede anagrafiche raccolte e conservate separatamente rispetto alla busta del Miur contenente i materiali d'esame; codici alfanumerici (che rendono possibile l'abbinamento al nome, ndr) visibili; un imprecisato numero di plichi di concorso sostituiti dalla Commissione per errori di compilazione da parte dei singoli candidati o per difetti dei plichi stessi”. Bonetti ha inoltre dimostrato come sia possibile durante il test far conoscere il proprio codice segreto alla commissione semplicemente “chiedendo la sostituzione del plico”.

L'accusa - Sul banco degli imputati, quindi, c'è “il vizio dell'anonimato e la violazione della segretezza concorsuale” che avrebbero compromesso il regolare esito dell'esame. Per ora le decisioni di riammissione sono 2000, tante quanti i ricorrenti. Ma sembra essere solo l'inizio: “Saranno vicine a 5mila, quando tutti i ricorsi saranno esaminati e decisi. E non abbiamo motivo di ritenere che si arrivi a conclusioni diverse: le basi dei ricorsi sono le stesse”.

Vittoria per gli studenti – Esultano gli universitari, da sempre contrari ai test di ingresso: “Oggi è un grande giornata piena di sole per gli studenti italiani - ha dichiarato Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli Universitari - abbiamo fatto entrare più di 2000 ricorrenti e il Tar ha dichiarato che il concorso di medicina 2014 2015 è illegittimo. Serve altro per dimostrare l'inefficacia di questo metodo di selezione? Adesso il ministro deve cambiare le regole di un gioco truccato e le deve cambiare con le vittime di questi anni, ovvero gli studenti: per questo chiediamo una risposta immediata sia al capo del Governo Renzi, che al il ministro Giannini. Oggi si è chiusa un'epoca, caratterizzata dal numero chiuso, ed è necessario aprire una nuova fase dell'università italiana”.

Vento di cambiamento – La svolta è vicina, già dal prossimo anno infatti le regole per l'accesso alle facoltà a numero programmato potrebbero cambiare. Questa durissima sentenza del Tar del Lazio non va che ha rinforzare le dichiarazioni del ministro all'istruzione, Stefania Giannini, che si è già espressa sulla necessità di cambiare le procedure guardando al modello francese: "Occorre fare una seria riflessione. Penso alla Francia, ad esempio, che liberalizza l'ingresso a medicina per poi selezionare molto severamente gli studenti durante il primo anno di corso. Questa decisione implica ovviamente una serie di difficoltà per gli atenei, comunque e' una discussione che si apre".