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Aids, il vaccino italiano supera i primi test clinici condotti sull'uomo

Sta accendendo nuove speranze la ricerca messa a punto dal professor Arnaldo Caruso dellʼUniversità di Brescia. Per ora non ci sono effetti collaterali

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-afp

Positivi i risultati dei primi test sul vaccino anti-Aids messo a punto dal professor Arnaldo Caruso, direttore della Sezione di Microbiologia dell'Università di Brescia. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato che il vaccino terapeutico denominato AT20 non ha effetti collaterali ed è in grado di indurre la formazione di anticorpi capaci di neutralizzare la tossicità della proteina p17 del virus Hiv nel 100% dei soggetti vaccinati.

La sperimentazione dell'AT20 è stata condotta in quattro centri clinici italiani di riferimento per le malattie infettive: Brescia, Perugia, Torino e Milano. Il vaccino è stato somministrato cinque volte nell'arco di cinque mesi a volontari sieropositivi in trattamento antiretrovirale.

Gli esiti della sperimentazione sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica "Vaccine", organo ufficiale della "International Society for Vaccines". Gli studi portati avanti in anni di lavoro dal gruppo dal professore cosentino Caruso in collaborazione anche con equipe di ricerca tedeschi, inglesi ed americani, hanno evidenziato nel tempo che la p17 è continuamente prodotta dalle cellule infette, anche in pazienti trattati con terapia antiretrovirale e quindi in assenza di produzione del virus HIV.

In sostanza la p17 - sostengono i ricercatori - è la molecola chiave per lo sviluppo di importanti malattie HIV - correlate quali alterazioni neurologiche, malattie vascolari e tumori che, sono la principale causa di morte nella popolazione infetta. Conclusa dunque con successo la prima fase di sperimentazione sull'uomo, lo studio continuerà su un numero più elevato di soggetti sieropositivi e sarà finalizzato a valutare, in maniera definitiva, l'efficacia del vaccino AT20.