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Caos Pd Napoli, aperta un'inchiesta Bassolino ha presentato ricorso

Lʼex sindaco: "Rispettare la dignità requisito irrinunciabile della democrazia". Orfini convoca la direzione il 21 marzo ma precisa: "Consultazione regolare. Solo un paio di casi sospetti"

Caos Pd Napoli, aperta un'inchiesta Bassolino ha presentato ricorso - foto 1
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La Procura di Napoli apre un'inchiesta sul caso delle primarie Pd a Napoli: è probabile che tra gli atti preliminari ci sia l'acquisizione del video in cui si vedono militanti che consegnano soldi ai seggi.

Per ora non si formulano ipotesi di reato. Matteo Orfini convoca la direzione per il 21 marzo ma aggiunge: "Il risultato delle primarie non è in discussione". E l'ex sindaco Antonio Bassolino presenta ricorso.

Il ricorso di Bassolino: "Disgustato da quelle immagini" - L'ex sindaco di Napoli ha presentato ricorso "sui gravi episodi di domenica", spiegando di averlo fatto perché "rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia". E ha aggiunto: "Sono disgustato dalle immagini del video di Fanpage.it ed anche dalle ridicole interpretazioni che ne sono state date. Questo mercimonio è una ferita profonda per tutti quelli che hanno creduto nelle primarie come libera partecipazione democratica".

Video con esponenti di destra ai seggi - Intanto emerge che anche esponenti di centrodestra erano a presidio dei seggi delle primarie Pd. Nelle immagini riprese da Fanpage e girate a Scampia, ci sono Claudio Ferrara, assessore di centrodestra dell'VIII Municipalità, candidato alle politiche del 2013 con Berlusconi e ritiratosi dopo l'esclusione di Cosentino, e Giorgio Ariosto, candidato nel 2011 alla stessa Municipalità con Pid. Ariosto nel video dà a una persona anche l'euro per il voto ed è anche presente nel comitato della candidata Valente la sera per i festeggiamenti.

Orfini: "Un paio di casi sospetti, ma l'esito è regolare" - Orfini ha spiegato di aver ricevuto "la segnalazione di un paio di casi sospetti" e di aver "attivato meccanismi di garanzia per valutare i singoli casi. Ma questo non inficia il lavoro fatto e soprattutto che le primarie si siano svolte regolarmente". E su Facebook ha postato questo messaggio: "Prima c'era un partito malato, che non pagava gli affitti delle sedi, che accumulava milioni di debiti. Tutti insieme quel partito lo abbiamo cambiato. Mentre molti di quelli che oggi alzano il ditino si tenevano ben alla larga da Roma per non 'sporcarsi' l'immagine".

"Capisco che i protagonisti di quella fase di degenerazione ne abbiano nostalgia - ha proseguito -. Non capisco perché la minoranza del Pd la rimpianga. E non accetto che giochi al congresso sulla pelle di Roma. Dopo quanto accaduto in questi mesi fare le primarie è stato un atto di coraggio. Che più di quaranta mila persone abbiano espresso una preferenza per uno dei sei candidati è un'ottima base da cui ripartire".